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A proposito dell’annunciata chiusura delle aziende dell’imprenditore calabrese antimafia Antonino De Masi per la mancata erogazione dei fondi anti-racket per 10 milioni, la giovane parlamentare Cinque Stelle Dalila Nesci dichiara: “Un abbandono dello Stato. Dopo essere stato pesantemente minacciato dalla ‘ndrangheta, ora sono le istituzioni a isolarlo miseramente, nonostante la sua vicenda fosse nota a tutti. E non è valsa la mia interrogazione dello scorso 29 aprile in cui informavo dei 44 colpi di Kalashnikov AK-47 sparati contro il capannone della Global Repairs, azienda del gruppo DeMasi, e costati all’imprenditore la scorta ventiquattro ore su ventiquattro”.
La giovane parlamentare calabrese, esprimendo solidarietà all’imprenditore, aggiunge che “presto verrà presentato un corposo e documentato atto di sindacato ispettivo contro i crimini bancari di cui lo stesso De Masi è stato vittima”.
Nesci conclude : “Inammissibile l’atteggiamento usuraio di tanti istituti finanziari che spremono imprenditori onesti i quali, poi, trovandosi anche abbandonati dalle istituzioni, come nel caso di De Masi, non possono far altro che chiudere i battenti e lasciare, loro malgrado, centinaia di operai senza lavoro, in una terra, peraltro, sfiancata dalle criminalità”.
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