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Presentato sabato scorso nella sala Polifunzionale di Camini, “Radici in viaggio.” Nuove forme di turismo ecosostenibile, nuove aperture e nuove competenze.
Indicato dal Ministero degli Esteri come l’“Anno delle radici italiane”, il progetto, proietta il borgo dell’accoglienza verso il 2024.
Ad illustrarlo, oltre alla responsabile, sono intervenuti il sindaco di Camini, Giuseppe Alfarano, il presidente della Eurocoop Rosario Zurzolo, e i rappresentanti di associazioni ed enti partner: Francesco Biacca del Festival dell’Ospitalità, Pasquale Calabrese di Farimpresa, Pierfrancesco Multari di Focs e Pietro Varacalli del “Boschetto Fiorito”. Presenti anche le guide del Migrantour Camini, Douaa Alokla e Ibrahim Zakaria.
Motore virtuoso
Un’opportunità di crescita culturale, sociale ed economica, che ancora una volta trova l’impegno come partner della Eurocoop servizi “Jungi Mundu” che, a Camini, ormai da anni, ha fatto dell’accoglienza il motore virtuoso di uno sviluppo all’insegna della multiculturalità e dell’apertura a cittadini di ogni luogo del mondo che vi giungono richiamati proprio da questa dimensione di vita.
Imprenditori, professionisti, associazioni e cittadini si sono ritrovati a dialogare sul turismo delle radici e le nuove opportunità offerte attraverso il progetto “Radici in viaggio”, di cui è responsabile Serena Franco, CEO Founder di Tourlallà.
Gli obiettivi
Tra gli obiettivi, come si legge nel progetto, offrire servizi di transfer grazie a partnership con agenzie di viaggio che coprono l’intera regione; creare una dimensione turistica regionale attraverso la formazione di nuove figure professionali e lo sviluppo di nuove idee imprenditoriali che guardano alla digitalizzazione e alla riduzione dei divari territoriali strutturando iniziative trasversali in grado di far collaborare le diverse comunità (stanziali, nomadi e di emigranti) con il fine di creare nuove opportunità e progettualità su tutto il territorio regionale, con particolare attenzione alle aree interne.
Evento di richiamo per i discendenti degli emigrati italiani nel mondo, i piccoli borghi italiani sono chiamati a prepararsi, al “turismo delle radici”, ai ritorni nei luoghi identitari, attivando competenze e formando nuove figure professionali.
Si stimolerà così lo sviluppo di nuove idee imprenditoriali, promuovendo attività di working holiday:
- Interventi di formazione, orientamento al lavoro e servizi di consulenze con Farimpresa;
- Formazione e lavoro nel settore enogastronomico con Focs e Gal; laboratori su nuovi metodi di formazione esperienziale con Evermind e Associazione Nomadi digitali, scambio competenze professionali e internazionalizzazione con Confindustria e Confcommercio;
- Formazione di nuove competenze per la valorizzazione dei giovani talenti, la nascita e l’accompagnamento di startup, spin-off e PMI innovative con Entopan;
- Consulenza previdenziale, fiscale e burocratica con Asnali Regionale Calabria; espletamento delle pratiche fiscali e previdenziali con FNA;
- Working holiday con Coldiretti,UE.COOP, la Fondazione Campagna Amica e Slow Food.
Pensando ai viaggiatori delle radici come turisti di passaggio e allo stesso tempo come residenti temporanei, il nostro obiettivo principale è la creazione di un’offerta turistica diversificata, rispondente ai loro nuovi bisogni, uscendo dall’ottica nostalgica che caratterizza i consueti itinerari» hanno spiegato i promotori.
Al centro, hanno concluso i promotori, ci sono le comunità con il fine di valorizzare l’autenticità dei luoghi, la genuinità dei rapporti umani, la cultura locale e per creare un sistema che garantisca ricadute sociali ed economiche eque, il sostegno a progetti di interesse collettivo, la sostenibilità ambientale e il rispetto delle identità.
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