#Lacalabriacherema ai calabresi: votate per gente competente e seria

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La campagna elettorale per le Regionali 2014 sta per chiudersi, in un misto di delusione e di rammarico. Delusione per un confronto politico mediamente troppo scadente, inadeguato, povero di contenuti seri. Rammarico per l’ennesima occasione perduta da una Calabria che versa in una condizione disastrosa, drammatica e per certi aspetti sconcertante. Sono fermamente convinto che se a un giovane, a un lavoratore o ad un disoccupato calabrese si chiedesse di riassumere, in due o tre punti, le idee portate avanti nei lunghi mesi di campagna elettorale, questi rimarrebbe muto, non saprebbe cosa rispondere. Abbiamo assistito, infatti, all’ennesimo valzer di nomi più o meno noti, di eterni candidati, di personaggi che si ripropongono di decennio in decennio senza neanche riuscire ad abbozzare un minimo di autocritica. Non vogliamo essere disfattisti, per carità. Noi remiamo dalla mattina alla sera per questa terra che amiamo. Cerchiamo, invece, di non ragionare spinti da interessi di bottega o da superati pregiudizi ideologici, ma piuttosto guardando alle cose e ai fatti, per come si presentano nella loro devastante semplicità. La Calabria è inginocchiata. L’economia langue in un pantano sempre di più soffocante. I giovani in cerca di lavoro devono scappare via. Quanti risiedono fuori Calabria e vorrebbero ritornare non sanno a quale progetto aggrapparsi. Non c’è un settore, dico uno, del sistema pubblico che meriti un giudizio di eccellenza. La classe politica continua a litigare, a vivere di personalismi, a sognare poltrone, a riempire di chiacchiere l’opinione pubblica. Il motivetto è noto: è sempre colpa degli altri, di qualcuno che è venuto prima, dell’ultimo al quale è stato lasciato il cerino in mano. Ora il cerino verrà trasferito ancora una volta, come si fa con la torcia delle Olimpiadi, ed il braciere che arde costantemente è quello di una regione depressa, stanca, avvilita, mortificata.
Dove sono i progetti? Dove sono i programmi? Dove sono le idee rivoluzionarie che pur sarebbero necessarie in un contesto tanto degradato? Fumo, solo fumo. Parole al vento, promesse scritte sull’acqua, impegni che continueranno ad essere disattesi. Non se ne può più!
In questi giorni, in linea con un’impostazione mentale che guarda sempre con curiosità alle novità,e con un pizzico di curiosità e non solo ho partecipato personalmente ad alcune convention/incontri sia del centro-sinistra che del centro destra. Ho ricavato, però, un’impressione piuttosto netta: la Calabria è fuori dal mondo! Uso un’espressione un po’ gergale ma pregna di significati. Fuori dal mondo perché è scarsamente considerata, perché conta come il due di denari quando la briscola è a bastone, perché è spesso impresentabile, perché è solo un pentolone in cui continuano a cuocere problemi e dal quale spesso escono anche odori nauseabondi. I leader che per qualche ora piombano in Calabria, tra sorrisi tirati e strette di mano rituali, non hanno l’esatta percezione del posto in cui si trovano. O, forse, proprio perché ce l’hanno fanno finta di non averla, glissano, tentano di uscire indenni da visite stereotipate, fanno finta di dimenticare qual è il livello del confronto.
Il movimento #lacalabriacherema ha deciso, per questa tornata elettorale, che non sosterrà nessuno dei contendenti in campo. In democrazia, però, partecipare e votare è un dovere, oltre che un diritto. Cosa proporre? In attesa di tempi migliori, non regalate il vostro voto a chi non lo merita. Scegliete la competenza e la serietà. Sappiate che delegate scelte fondamentali, che affidate il vostro destino e dei vostri figli ad altri. Se qualcuno vi ha promesso qualcosa (un posto di lavoro, un favore, una promozione…) rispondete con sdegno e non fatevi abbindolare. Da troppo tempo furbetti e mascalzoni pascolano in terreni che non meritano e quindi non fatevi condizionare. Le nostre domande incalzanti verranno riproposte, con maggiore impegno e decisione, all’indomani del voto. Noi remiamo sempre e continueremo a remare.

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Author: Maria1

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