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Gianfranco Fini aveva allertato il PDL sullo stato di grande preoccupazione che oggi investe l’Italia, se il PDL avesse saputo cogliere l’occasione di far tesoro dell’analisi lucida e puntuale di uno dei suoi cofondatori forse oggi l’Italia non sarebbe ad un passo dal baratro. Quanto sta avvenendo non è altro che l’epilogo di una storia annunciata gridata e proferita in tutti i modi.
L’Italia ha perso 18 mesi utili a raddrizzare il tiro a mettere in atto i correttivi che oggi ci vengono imposti in malo modo dall’Europa. Ciò che ci aspetta non è un passeggiata, la nostra nazione deve ridisegnare il suo assetto politico -economico e finanziario.
Non è bello recriminare o far presente che Fini lo aveva detto, ma la storia non si può cancellare è sotto gli occhi di tutti,lo scenario che abbiamo attraversato e la conclusione della legislatura a guida Berlusconi è frutto dell’arroganza non solo del Premier che volge al termine il suo mandato , ma di tanti esponenti politici che dovevano avere il coraggio di intraprendere le azioni che li hanno portati a distaccarsi in ultima battuta dalla filosofia di negare a tutti i costi l’evidenza e di propinare l’Italia come il paese delle meraviglie, anche e soprattutto loro hanno e si portano sulle spalle parte dell’attuale situazione che ci vede di fatto commissariati come classe politica senza distinzione di appartenenza.
Da questa esperienza deve nascere per forza di cose un nuovo modo di vivere la politica che non deve mai sprofondare nell’adulare il capo indiscusso. Il 14 dicembre 2010, Berlusconi e suoi amici ,anziché gioire e sbandierare ai quattro venti una vittoria di pirro avrebbero dovuto interrogarsi profondamente su ciò che stava avvenendo sotto il cielo Italiano. I sostenitori Calabresi del centro destra che fino all’ultimo hanno inteso sostenere il Presidente Berlusconi devono trarne le opportune conseguenze politiche. Gianfranco Fini ha reso un gran servizio all’Italia ed ha ridato speranza a chi crede nei valori di un vero centro destra liberale ed Europeo.
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