Calabria: Ferrara (M5S), rifiuti sorvegliata speciale dell’UE

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Si disertano ancora una volta le reali possibilità ad una soluzione certa del problema legato allo smaltimento dei rifiuti in Calabria. Per questo motivo chiediamo con forza che diventi una “sorvegliata speciale”, proponendo all’Unione Europea l’invio di una missione o l’istituzione di una di una task force con la finalità di indagare, vigilare ed intervenire per il superamento delle criticità persistenti nonostante il fiume di denaro (quasi due miliardi di euro dal 1997) sprecato per soluzioni tampone.
Circa due anni fa dal Meetup di Cosenza, fu inviata a Bruxelles una petizione che io stessa, insieme ad altri cittadini, avevamo sottoscritto. Chiedevamo al Parlamento e alle istituzioni europee di rendersi parte attiva nella soluzione e nel controllo della dissestata gestione dei rifiuti calabrese. A febbraio di quest’anno la Commissione rispondeva di essere consapevole dei problemi gravi e persistenti della Regione Calabria e prevedeva, nel corso del 2014, di procedere ad un’analisi approfondita dell’attuale piano di gestione dei rifiuti risalente al 2007. In gioco ci sono i fondi UE 2014-2020, per beneficiare dei quali occorre una pianificazione basata su opzioni in linea con la gerarchia dei rifiuti prevista dalla direttiva n. 98/2008. Questi fondi dovrebbero in primo luogo sostenere la raccolta differenziata e il riciclo.
Nella stessa risposta la Commissione fa notare come anche in Calabria esisterebbero siti inquinati ancora da bonificare, non ottemperando alla sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 26 aprile 2007, che aveva condannato l’Italia per lo smaltimento non sicuro dei rifiuti.
Il nostro territorio ha urgente bisogno di uscire dalla situazione in cui si trova attraverso politiche sostenibili e definitive. È indispensabile raggiungere al più presto alte percentuali di differenziata e ridurre il conferimento nelle discariche da utilizzare solo come soluzione di ultima istanza fino a sparire del tutto.
La Regione Calabria dal canto suo invece propone una rimodulazione del Piano di gestione dei rifiuti che prevede di raggiungere una percentuale di raccolta differenziata pari al 32,6%, (anziché del 65%, come prevede il D.Lgs 152/2006), e un nuovo scenario organizzativo e impiantistico regionale (dal costo stimato di 101,2 milioni di euro), per diminuire la percentuale dei rifiuti da conferire in discarica (senza indicare date certe entro cui si dovrebbe raggiungere tale obiettivo).

Laura Ferrara

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Author: Maria1

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