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Basta litigare ed occupiamoci finalmente dei grandi problemi del Paese.
A proposito di problemi, le donne calabresi sono le più sacrificate dai governi che si sono succeduti.
I dati ufficiali ci riportano la cruda realtà: le donne calabresi sono le più disoccupate d’Italia.
La speranza ha ormai abbandonato i desideri delle calabresi, sicuramente le più qualificate per titoli di studio, nello sconforto e nelle mani di padroni delle clientele e del malaffare.
Chi si ribella muore ingoiando acido.
Nei luoghi delle decisioni le donne calabresi non ci sono: basti pensare che nel Consiglio regionale siedono 50 maschi ed inoltre i governi provinciali e comunali brillano per assenze femminili e comunque singole personalità di donne che ne fanno parte rispondono ad una cultura subalterna e sono dipendenti del volere di quell’unico sesso che imperversa nel bene e, più che mai, ahinoi, nel male.
Sarebbe fondamentale, a nostro parere, Dr. Monti, che l’incontro con le donne del nostro Paese, che lei ha già messo in agenda per formare il suo nuovo Governo, possa cogliere i bisogni umani.
Le diamo atto e ribadiamo grande fiducia per quanto si accinge a fare. Le chiediamo di dare ascolto a quanto sarà detto a proposito della condizione delle donne calabresi e meridionali.
La Calabria nella sua vita istituzionale è ricca di “parentado”.
Con questa nota vogliamo evidenziare che, anche se non appare, esiste una Calabria maggioritaria che vuole sacrificarsi come i resto del Paese, ma che Le chiede un cambio di passo rispetto a questi ultimi 60 anni.
Concentriamoci sui temi veri come lavoro, occupazione e crescita.
Basta, dunque, litigare ed occuparsi di beghe interne.
Le riforme che Lei vorrà attuare ci serviranno per andare in direzione dell’unità del nostro Paese.
Le donne sono il 50% e più del genere umano e possono, davvero, cambiare le vita della Calabria e dell’intero Paese.
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