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Il vicepresidente della giunta regionale Antonella Stasi – informa una nota dell’ufficio stampa – lancia un appello, invitando tutte le donne calabresi a mobilitarsi in favore della giovane Sakineh, la vedova quarantaduenne iraniana, madre di due figli, condannata alla lapidazione per adulterio: “A lei va tutta la mia solidarietà come istituzione regionale e come donna contro un atto brutale e inaccettabile, che rappresenta un oltraggio alla dignità umana.
Sakineh oggi è il simbolo di una lotta per la libertà che coinvolge tante donne iraniane. Lancio un appello – prosegue il vice presidente – alle donne calabresi perché partecipino alla mobilitazione nazionale e internazionale non solo per salvare la donna iraniana condannata, ma pure per dire NO, anche dalla nostra regione, ad un’azione disumana che condanna le donne a una forma di discriminazione e mortificazione. La vita è sacra e soltanto Dio ce la può togliere.
Fermiamo la violenza sulle donne e speriamo che il governo iraniano non arrivi a commettere questa ulteriore vergogna. L’Italia, e quindi la Calabria, come hanno già fatto diversi paesi europei fra cui la Francia, devono – conclude il vicepresidente – far sentire la propria voce contro la violazione dei diritti umani affinché si impedisca la lapidazione di Sakineh”.
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