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Dopo la paura derivata dagli atti intimidatori e la riflessione generata dal consiglio comunale straordinario che si è tenuto nello scorso fine settimana nell’ auditorium del Campus dedicato alla memoria di “Francesco Tonnara”, è ora il momento della reazione. La magistratura, così come anticipato dal prefetto Gianfranco Tomao, ha già potenziato il monitoraggio del territorio, intensificando controlli e perquisizioni. «La presenza delle forze dell’ordine – ha spiegato il prefetto – c’è sempre stata e non è mai venuta meno. Oggi c’è un motivo in più per rafforzarla. Le misure adottate consentiranno alla città di Amantea di continuare a vivere nella legalità e nella tranquillità».
Anche la politica è pronta a fare la sua parte. Il vice sindaco Giovanni Battista Morelli su questo particolare aspetto ha le idee chiare. «Non dobbiamo sentirci soli – ha dichiarato lo stesso Morelli – in un momento così difficile. La città di Amantea ha riempito il teatro del Campus ed ha mostrato vicinanza e affetto. La paura c’è e rimane. Il nostro obiettivo non è certamente quello di diventare eroi o dei martiri. Continuiamo ad amministrare perché è il coraggio che deve prevalere e lo facciamo nella trasparenza e nella legalità, garantendo la massima condivisione possibile nelle decisioni democratiche che l’esecutivo intenderà adottare. Siamo pronti e aperti, nel rispetto dei ruoli, al confronto con l’opposizione per tornare ad operare nella normalità. È questo ciò che vogliamo con tutte le nostre forze. L’obiettivo è duplice: investire sul lavoro e sulla cultura per togliere linfa alla criminalità. Presto andremo a deporre nella splendida cornice del parco della Grotta una targa che intitolerà il sito alla memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e possiamo prendere spunto anche dal contributo alla discussione fornito dal professore Alfonso Lorelli, istituendo un premio per la legalità destinato agli studenti».
Un contributo importante, da questo punto di vista, potrà essere svolto dai parlamentari che hanno assistito al civico consesso e che rivestono ruoli importanti nello scacchiere nazionale dell’antimafia. «Urge – ha evidenziato Enza Bruno Bossio, membro della commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali – interfacciarsi con le forze dell’ordine per capire cosa sia successo ad Amantea. La reazione consiste non soltanto nel comprendere il fenomeno, ma nel mostrarsi uniti contro di esso. Gli amministratori hanno dimostrato con i fatti di non voler abbassare la testa. La Calabria resta povera se è la criminalità organizzata a imperversare sul territorio, recuperando somme ingenti di denaro da investire poi nei circuiti finanziari internazionali. La mafia vuole solo la soggezione di chi governa e dei cittadini e noi dobbiamo dimostrare che siamo più forti di loro».
«La Calabria – ha dichiarato la senatrice Doris Lo Moro – non può permettersi di essere messa in ginocchio dalle azioni intimidatorie perpetrate ai danni degli amministratori. La rivalsa deve necessariamente partire da qui, da Amantea come dalle altre città che sono costrette a confrontarsi con questa realtà».
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