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Perfezione ed equilibrio. Sono questi i caratteri che segnano la “personalità” del Gatto selvatico europeo (Felis silvestris silvestris) in quell’ora notturna e universale dell’Aspromonte, che tutto vede e tutto espande.
E lui, fatto di mobili istinti, di atteggiamenti primitivi e remoti, si aggira nel bosco per sorprendere, senza esser sorpreso. Ma “l’invisibile” ed “elusivo predatore”, questa volta, è stato “catturato” dalle fototrappole installate dagli esperti e dagli studiosi coordinati dal Servizio Biodiversità e Territorio del Parco. Sono in corso, infatti, le attività di monitoraggio su aree di studio e transetti che l’Ente conduce per indagare lo “stato di salute” del felide (e non solo) all’interno dell’Area Protetta e pianificare, al contempo, gli interventi e le azioni di tutela, salvaguardia e gestione della specie e degli ecosistemi.
“Nonostante la presenza del Gatto selvatico in Aspromonte sia stata sempre certa, oltreché nota ai Ricercatori ed agli Specialisti del Parco – afferma il Direttore Sergio Tralongo – ogni avvistamento finisce per assumere un carattere scientifico di particolare significato, poiché a lungo questa specie, in assoluto una delle meno studiate della nostra fauna vertebrata, è stata oggetto di segnalazioni incerte, di indizi vaghi o addirittura di leggende, alimentate proprio dalla “invisibilità” dell’animale. E dire che stiamo parlando di un carnivoro robusto, che a volte supera i 5 kg, sospettoso e di difficile avvistamento, ma anche di un animale che non vive necessariamente distante dall’uomo e dalle sue attività”.
Le informazioni etologiche e morfologiche, unitamente a quelle inerenti alla posizione dell’esemplare immortalato e alle caratteristiche dello scenario ambientale e dell’habitat, forniscono importanti elementi ai fini della definizione e dell’attuazione di appropriate misure di conservazione, e confermano come l’attività di tutela e protezione della Biodiversità posta in essere dal Parco Nazionale, si stia rilevando essenziale ed insostituibile per garantire gli equilibri naturali e la stabilità ecologica degli ecosistemi. Poche immagini, dunque, ma sufficienti a cogliere l’idea esatta della selvaticità: il predatore in caccia nella notte profonda del bosco aspromontano.
“La tutela e la salvaguardia di questo affascinante mondo è l’obiettivo primario dell’Ente Parco Nazionale d’Aspromonte – dichiara il Presidente Giuseppe Bombino – che intende divulgare ed estendere, anche attraverso i risultati delle ricerche e degli studi, la conoscenza della Biodiversità che popola l’Area Protetta. Conoscenza e divulgazione, quindi, per preservare la fauna e proteggere gli ecosistemi che ne garantiscono la vita. È finita la stagione dei conflitti, dei bottini e delle prede, delle lotte di affermazione territoriale, è questo il tempo della conoscenza e del rispetto, di una convivenza che riconosce il valore della Natura e, intorno ad essa, disegna una nuova traiettoria per una crescita ed uno sviluppo duraturi del nostro Aspromonte. Questa è la Natura, questo è il nostro Parco”.
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