Suicida il provveditore Quattrone

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Il provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria, Paolo Maria Quattrone, di 56 anni, si é suicidato.

Ha puntato la sua pistola calibro 38 alla testa si è sparato nei pressi di un ponte a Condofuri Marina, in provincia di Reggio Calabria.

La Procura della Repubblica di Cosenza, nei mesi scorsi, aveva chiesto il rinvio a giudizio di Quattrone, con l’accusa di abuso d’ufficio.

Poco chiari i motivi che hanno condotto al suicidio del provveditore. Il tutto è avvenuto in pochi minuti. Secondo la ricostruzione fornita dai carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo, diretti dal capitano Onofrio Panebianco, nel pomeriggio di ieri Quattrone è uscito di casa dicendo alla moglie di avere un impegno. In realtà il provveditore ha preso di nascosto la pistola calibro 38 che teneva riposta in un cassetto e l’ha messa in tasca. Subito dopo è salito a bordo della propria automobile ed ha percorso diversi chilometri. Giunto nei pressi di un cavalcavia di contrada Pantano di Condofuri si è fermato, ha preso la pistola dalla tasca ed ha fatto fuoco mirando dritto alla testa. Per lui non c’è stato nulla da fare. La morte è stata istantanea. Dopo pochi minuti, sul luogo della tragedia, sono giunti i militari della Compagnia di Melito Porto Salvo. Successivamente anche gli uomini della scientifica che hanno effettuato tutti i rilievi del caso.

Quattrone non ha lasciato alcun biglietto per spiegare i motivi del suo gesto.

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Author: Francesco Iriti

Storico Direttore di www.ntacalabria.it, ed ideatore insieme a Nino Pansera della testata ntacalabria.it, E' giornalista pubblicista dal 2008. Vive in Irlanda da circa 10 anni come Digital Marketing Manager, ma porta avanti il giornale con l'aiuto di vari collaboratori che hanno sposato il progetto di Ntacalabria.

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