Questo post é stato letto 46330 volte!
Arrestato un tunisino ritenuto scafista dello sbarco di 1003 migranti di varie nazionalità, tra cui siriana, libica, ghanese, cingalese e del Sierra Leone, avvenuto lo scorso 6 agosto al porto di Reggio Calabria.
I migranti erano stati soccorsi dalla Guardia Costiera in acque internazionali, nell’ambito dell’operazione “mare nostrum”. 40 di questi sono stati ospitati nella palestra di Saline Joniche.
La complessa e serrata attività investigativa volta ad individuare i membri dell’equipaggio, svolta senza soluzione di continuità dalla Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha consentito di individuare un soggetto di nazionalità tunisina, quale responsabile dello sbarco.
Infatti, a seguito della testimonianza di alcuni soggetti che si trovavano a bordo del peschereccio, i sospetti si sono concentrati su un tunisino che all’atto dello sbarco era riuscito ad eludere i controlli del dispositivo attuato di concento tra le Forze di Polizia, la Protezione Civile e le Associazioni di Volontariato, durante la permanenza presso una struttura di questo centro, individuata quale sito ove procedere alla identificazione ed al controllo sanitario di tutti i migranti; pur tuttavia, il predetto cittadino tunisino è stato rintracciato nella giornata di ieri nei pressi della Stazione ferroviaria cittadina, in procinto di allontanarsi per fare rientro nella propria Nazione.
Nei suoi confronti, la P.G. operante, in data 8 agosto, ha proceduto al Fermo di indiziato di delitto, ex art. 384 c.p.p., per i delitti di associazione per delinquere e ingresso illegale nel territorio dello Stato, aggravati dalla circostanza di aver sottoposto i migranti a pericolo per la loro vita e per la loro incolumità, nonché di averli sottoposti a trattamento inumano o degradante.
Dalla ricostruzione degli eventi criminosi, è emerso che i migranti, partiti dalle coste libiche nella mattinata di domenica 3 agosto u.s., hanno pagato ai membri dell’associazione una cifra compresa tra i 1000 e 1500 euro per il“viaggio della speranza” che li avrebbe condotti lungo le coste italiane.
Le indagini proseguono per l’identificazione degli organizzatori, dei finanziatori e degli altri complici.
Questo post é stato letto 46330 volte!
Quanti anni di galera per questi delinquenti? Si può sapere?