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Regge impianto accusatorio anche in appello per il processo Imelda, operazione che aveva portato all’arresto di 31 persone.
Dopo sei ore di camera di consiglio la Corte d’Appello, Gullino Presidente, ha emesso intorno alle ore 21 presso l’aula bunker di Viale Calabria, la sentenza nell’ambito del procedimento scaturito da un’operazione antidroga coordinata dalla D.D.A. reggina e condotta della Guardia di Finanza.
LE CONDANNE
La Corte d’Appello ha condannato nel processo Imelda Rocco Ascone a 15 anni e 8 mesi di carcere, Laurentiu Doru Avram a 7 anni e 26 mila euro di multa, Pasquale Calderone a 9 anni e 8 mesi, Domenico Codespoti a 3 anni, 6 mesi e 20 giorni, Beniamino Marras a 6 anni, Carmine Murdaca a 7 anni e 8 mesi, Giancarlo Polifroni a 10 anni, 1 mese e 10 giorni di reclusione. Inflitti 8 anni, 6 mesi e 20 giorni e 37 mila e 851 euro di multa a Antonio Romeo (classe 1970), 5 anni, 4 mesi e 24 mila euro di multa a Francesco Strangio, 7 anni e 6 mesi di carcere ad Antonio Vottari. La Corte ha inoltre assolto da ogni accusa Vincenzo Ascone e Giuseppe Fabrizio, che in primo grado avevano rimediato rispettivamente 11 e 10 anni di reclusione. Assolto anche Filippo Rechichi, che in primo grado aveva avuto 10 anni di carere, mentre per Vincenzo Perre 3 anni e 4 mesi, ma per la continuazione con un’altra sentenza, la pena complessiva è di 7 anni, 6 mesi e 20 giorni di carcere. La Corte d’Appello ha dichiarato anche il non doversi procedere, per intervenuta prescrizione, nei confronti di Giuseppe Romeo che in primo grado aveva rimediato 2 anni di reclusione.
L’indagine “Imelda”, firmata dal procuratore aggiunto Nicola Gratteri e del sostituto antimafia Maria Luisa Miranda ha riguardato esponenti delle cosche di San Luca e di Gioia Tauro. Gli arresti erano stati eseguiti in Calabria, in Lombardia ed in Germania.
Gli investigatori avevano sequestrato complessivamente 23 chili di droga.
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