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Suona come campanello d’allarme la lettera inviata da Vincenzo Crea a tutte le autorità locali per manifestare il malcontento dei cittadini di Lazzaro per il mancato intervento di bonifica della vasta copertura di eternit di una delle tre fabbriche di Laterizi situate nel centro abitato di Lazzaro.
Ecco la lettera: “Il sottoscritto Vincenzo CREA, nella qualità di Referente unico dell’ANCADIC Onlus, associazione che promuove e tutela il patrimonio paesaggistico e l’ambiente salubre, scrive per segnalare che alcuni abitanti di Lazzaro mi hanno manifestato forte preoccupazione per la propria salute e quella dei loro figli, a seguito di un intervento di bonifica della vasta copertura in eternit di una delle tre fabbriche di Laterizi situate nel centro abitato di Lazzaro, a poca distanza una dall’altra. Mi è stato rappresentato che intorno alle ore 7,00 del 10 maggio 2013 alcune abitazioni sono state invase da una strana polvere. Guardando fuori si notava che nell’aria si era sollevata una nuvola di polvere poiché le lastre di eternit venivano smontate e buttate violentemente sul suolo, una sull’altra. Sembrerebbe che soltanto su una parte della copertura lato mare sia stato spruzzato un prodotto inertizzante, per non disperdere le fibre sottilissime e nocive per i polmoni. Atteso che da tale presunta illegale procedura si è determinato un rischio concreto di un danno grave per la salute pubblica e per l’igiene, dovuto alla dispersione nell’atmosfera di fibre di amianto, che favorite dalla prime giornate di caldo e dai venti dominanti di settentrione, espongono a maggiori rischi tutta la popolazione di Lazzaro, è stato richiesto un tempestivo intervento della Polizia Provinciale di Reggio Calabria e del Dipartimento di Prevenzione U.O. di Igiene e Sanità Pubblica di Melito Porto Salvo.
Non vi sono dubbi sul grave e concreto pericolo cui è stata e tutt’oggi continua ad essere esposta la salute della popolazione di Motta e Lazzaro per la presenza di stabilimenti industriali e edifici privati con vaste coperture di amianto vecchio tipo. Tant’ è che questa Associazione, visto l’incidenza di malattie tumorali sul nostro territorio, ha provveduto a segnalare financo al Presidente della Repubblica e al Presidente pro tempore della Camera dei Deputati le criticità ambientali sul territorio di Motta e Lazzaro, riconducibili anche alla presenza di eternit nonché ad immissioni elettromagnetiche dei ripetitori che insistono soprattutto negli abitati di Lazzaro. A seguito di tale segnalazione è stata presentata al Ministro pro tempore dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare una interrogazione parlamentare che ci risulta ancora in corso. Non si comprende come mai nel territorio di Lazzaro non si riesce a ripristinare la cultura della legalità ambientale, e non solo ambientale. Non ci si spiega come sia possibile che succedono tali gravissimi episodi anche in considerazione che la rimozione dell’amianto deve avvenire esclusivamente tramite imprese autorizzate predisponendo un piano di lavoro che deve essere approvato dall’ASL competente per territorio e comunque nel rispetto della normativa vigente dello specifico settore e quand’anche l’opera risultasse posta sotto il vincolo della misura cautelare reale, fermo restando i precitati adempimenti, l’Autorità giudiziaria inquirente delega la polizia giudiziaria per l’esecuzione ed il controllo dell’effettuazione dell’attività di bonifica. In conclusione, tenuto conto che basta un solo granello per contrarre una patologia respiratoria, l’angosciante domanda che mi faccio è: quanto amianto ha respirato negli anni la popolazione di Motta e Lazzaro visto l’esposizione intensa e prolungata all’amianto presente, in stato di degrado, non solo sui tetti ma anche nelle disseminate discariche abusive e quanto ancora ne dovrà respirare?”.
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