La situazione dell’Ospedale “Tiberio Evoli” di Melito Porto Salvo

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di Francesco Iriti

“Da anni abbiamo denunciato (ad onor del vero, insieme ad altre OOSS) con ossessiva insistenza, quali erano e sono a tutt’oggi le varie criticità che attraversa il nostro ospedale”. Le OS del presidio ospedaliero di Melito Porto Salvo rispondono in prima persona alla nota della Direzione Sanitaria del 07/06/2010, prot. N° 1294/DS avente per oggetto: “Assenza personale tecnico UO anatomia patologica – proposte” dove, nel prosieguo della stessa, si fa riferimento alle forti difficoltà  della gestione ordinaria del nosocomio “Tiberio Evoli”.
Duro lo sfogo da parte della segretaria aziendale melitese che fa risaltare il fatto che “sarebbe impietoso, e si mancherebbe di rispetto a tutte le professionalità (medici, infermieri, OTA, personale amministrativo) che ancora eroicamente, senza il conforto di mezzi diagnostici, accolgono e curano le nostre genti, fare l’elenco analitico delle carenze di cui giustamente a grandi linee è stato fatto dal Direttore Sanitario”.
La situazione generale è grave come evidenziato dalle stesse Os che ribadiscono che “l’ospedale e il territorio mancano di una programmazione e di un’oculata amministrazione, da cui derivano disorganizzazione e discontinuità nei servizi con vari disagi sugli utenti e sul personale che presta la propria opera, con ricadute negative sia su chi ha bisogno di prestazioni sanitarie, e sia su tutto ciò che dovrebbe essere la linfa del presidio ospedaliero (i medici di base)”.
Inevitabile l’insorgenza di alcune domande anche sul futuro dell’ospedale “Tiberio Evoli” che in questo periodo di tagli alla spesa pubblica, “come può dare risposte alla domanda di salute e gestire le attività, se non ha alcun riferimento di studio epidemiologico? Le note che questa OS ha inviato per anni alla direzione sanitaria e ai vari organi responsabili erano dettate dalla consapevolezza che se non si fosse intervenuto con efficacia, il nostro ospedale, come oggi ci tiene a dire il DS, dall’agonia passerà alla morte per auto consunzione”.
Non mancano i segnali di collaborazione tra le parti in quanto “siamo d’accordo con la direzione sanitaria affinché si utilizzi temporaneamente personale esterno- ha dichiarato il responsabile Domenico Scambia – per far fronte alla carenza che c’è nell’unità operativa di anatomia patologica, per poter dare subito risposte ai cittadini in tempi celeri. Sull’approssimazione logistica che si presenta quotidianamente abbiamo sempre proposto di essere sentiti su una riorganizzazione degli uffici e dei servizi, seguendo la logica del progetto e non del vivere giorno per giorno. Un esempio per tutti: abbiamo proposto e chiesto che gli ambulatori e il CUP fossero raggruppati in un unico posto lontano dalla degenza e dai corridoi, con sale d’aspetto e locali per chi vi lavora degni della nostra epoca”.
Necessita una ripresa programma che sarà possibile, secondo le Os dell’Asp 5, “ripartendo dal PSR, adottato nel Novembre 2007 dalla giunta regionale, che colloca l’ospedale di Melito P.S. come struttura assistenziale per pazienti acuti, e dall’importante lavoro svolto dalla conferenza dei sindaci, che insieme alle OOSS della dirigenza medica e alle OOSS del comparto, hanno elaborato ed approvato su proposta dell’associazione dei comuni dello Ionio meridionale Area Grecanica, un piano organizzativo del presidio ospedaliero Tiberio Evoli. Il documento, inviato a tutti gli organi competenti, è a tutt’oggi una proposta ancora attuale per il superamento della crisi dell’ospedale e del suo rilancio”.
“Questa OS non è per niente soddisfatta di aver avuto ragione per quanto detto negli anni sulla problematicità – conclude la nota – del nosocomio, anzi ne siamo amareggiati. Ma ciò non ci toglie la voglia di confrontarci con disponibilità per la risoluzione dei problemi recuperando il tempo perduto”.

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Author: Francesco Iriti

Storico Direttore di www.ntacalabria.it, ed ideatore insieme a Nino Pansera della testata ntacalabria.it, E' giornalista pubblicista dal 2008. Vive in Irlanda da circa 10 anni come Digital Marketing Manager, ma porta avanti il giornale con l'aiuto di vari collaboratori che hanno sposato il progetto di Ntacalabria.

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