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Il turismo lento ha un obiettivo che è ormai anche un mantra universalmente riconosciuto: il rispetto dell’ambiente che ci circonda, sempre più sotto attacco per colpa di inquinamento e cambiamenti climatici legati anche a molte scelte sbagliate fatte dall’uomo. Quella ‘slow’ è una filosofia di vita che vale pure in altri settori, ai quali si applica nel nome di una continua riflessione di fondo che punta a contrastare la moderna e distratta cultura ormai costantemente ‘fast’. Nel mirino, così, finisce il cosiddetto turismo ‘mordi e fuggi’ fatto di escursioni brevissime e lampo durante le quali non si fa in tempo a fare praticamente nulla se non affollare i negozietti di souvenir prima di ripartire alla volta di una nuova tappa.
Non ci si arricchisce né ci si appassiona a un popolo o una tradizione, si corre di qua e di là dietro a una guida che fa della sintesi il suo obiettivo primario. L’esempio più chiaro è rappresentato dalle escursioni in crociera e le ‘puntate’ nelle grandi città (troppo grandi). Mentre l’idea di un turismo lento punta proprio all’effetto opposto, valorizzando la qualità del momento turistico e aiutando la persona a godere di ciò che le sta intorno basandosi sul rispetto verso il territorio innanzitutto ma anche le persone, le tradizioni e l’ecosistema.
In un’immersione dei sensi che lascia da parte la frenesia dei blog di gossip, i giochi digitali per smartphone e le mille app che costantemente ci regolano la vita attraverso uno schermo. Più ci si allontana dalla voracità di città votate al turismo ‘mordi e fuggi’ e meno si avrà bisogno di cercare di condensare tutto in poche semplici tappe.
Viaggiare in solitaria, una nuova libertà
Il turismo lento si sposa perfettamente con la filosofia di quegli esploratori e amanti delle scoperte che si lanciano in un viaggio in solitaria alla ricerca di pace, relax e spesso di se stessi. Chi viaggia in solitaria ama la lentezza e predispone la sua personale avventura con uno studio preliminare su luoghi insoliti e tradizioni da conoscere.
Un kit farmaceutico, in generale, potrà essere utile da avere sempre a portata di mano proprio perché bisogna poter provvedere a sé stessi mentre si è in giro: almeno per piccoli grandi pit stop. Viaggiare leggeri (una verità anche sotto l’aspetto più ‘spirituale’ del percorso) farà il resto, mentre ci si approccia a un ventaglio ricco di attività. Si va dal classico trekking, passando per il turismo fluviale e le intramontabili ippovie: l’impatto sull’ambiente non è invasivo o aggressivo, soprattutto siamo al di fuori del concetto di ‘mordi e fuggi’. La lentezza permette infatti di riuscire meglio a comprendere e inquadrare il luogo che si visita.
Anche la tipologia di soggiorno poi sarà utile per completare l’esperienza di viaggio in questo senso: agriturismi (magari con la fattoria didattica) e piccoli b&b incastonati nel tessuto locale rispetteranno al meglio il criterio della sostenibilità. Così come gli alberghi diffusi, concetto vincente e in espansione, che mira a recuperare immobili in disuso specie nei borghi e paesi per renderli idonei ad accogliere i turisti. Si dorme in una casa, con le comodità dell’albergo. Senza farsi mancare un’immersione nelle tipicità a chilometro zero dell’enogastronomia.
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