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di Giusy Nuri
Quei sigilli apposti al lido Bandafalò dalla Capitaneria di porto di Reggio Calabria e dell’Ufficio locale marittimo di Villa San Giovanni sembrano aver messo la parola fine ad una stagione estiva , fatta di belle serate ma , per molti aspetti, “travagliata” per i giovani villesi,che quattro anni fa hanno dato vita ad una realtà sociale e di aggregazione unica nella zona. Dopo i ritardi della buracrazia, il recente blitz dei carabinieri nel bel mezzo di un concerto, (che non ha niente a che vedere però con quanto successo in questi giorni), arriva il sequestro delle strutture poste in essere per la realizzazione dell’attività balneare: due chioschi in legno, due intelaiature, un serbatoio interrato da collegare a cabina wc. Ed ancora: passerella in legno, pannelli, pedane, tavolini e pali in legno, lettini e materiale vario. Il reato contestato al presidente dell’associazione, Antonio Oppedisano è quello di occupazione abusiva di area demaniale marittima, data l’assenza di autorizzazioni in merito.
Ma quei sigilli non hanno messo la parola fine alla solidarietà che l’associazione ha fin dal primo momento ricevuto da parte di tutti coloro che credono fortemente nelle finalità delle sue attività. Dopo aver trasformato un tratto degradato e abbandonato della splendida Costa Viola in una spiaggia pienamente fruibile e in un luogo di ritrovo alternativo alla piatta e ripetitiva “offerta serale reggina”,i giovani villesi si sono fatti promotori di una serie di iniziative di carattere sociale e umanitario, come i progetti a favore dei bambini della Costa D’Avorio. Ma non solo, hanno fatto riscoprire un mondo, in cui il rispetto per l’ambiente e l’attenzione a problematiche sociali riescono a essere in perfetta sintonia con lo svago e il divertimento.
Intanto, mentre i legali dell’associazione si stanno occupando a fare chiarezza su quanto accaduto,la gente continua ad andare in spiaggia, pur non potendo usufruire dei servizi offerti dal lido,ma semplicemente per dire <<siamo con voi>> . I sostenitori stamattina si sono dati appuntamento davanti alla Prefettura , dove i legali di Bandafalò hanno incontrato il vice prefetto vicario di Reggio Calabria su richiesta del consigliere provinciale Omar Minniti. Silenzio, almeno per il momento, dall’Amministrazione comunale, che si riserva di pronunciarsi domani mattina.
L’assurdità della vicenda è che l’unico problema è la mancanza di un mancato arrivo del permesso principale (la licenza per poter occupare il suolo), richiesto al Comune di Villa nel mese di maggio. Permesso, che fra l’altro, sembra impossibile poter rilesciare in quanto il Comune di Villa San Giovanni è sprovvisto di un Piano Spiaggia, cosa che, a quanto pare, non ha impedito l’apertura di altre attività balneari. La vicenda diventa ancora più “ingarbugliata” se si considera che, nonostante una delibera della Giunta, guidata dal sindaco Rocco La Valle, indicasse all’Ufficio Tecnico di procedere con il rinnovo del permesso, questo non è arrivato.
Ma si sa che quando si vuole, dalle nostre parti, si è pronti a chiudere un occhio anche di fronte al più palese abusivismo nella stessa misura in cui improvvisamente si diventa rigidi e attenti osservatori della legge, quando a pagarne le conseguenze sono un gruppo di giovani con ideali, per molti,”fuori dal mondo”.
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