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Ennesimo attentato contro lo Stato. Una bomba ad alto potenziale è esplosa davanti il portone d’ingresso del palazzo dove risiede il procuratore generale di Reggio Calabria, Salvatore Di Landro. L’esplosione è avvenuta in torno alle ore 1.50 di questa notte, quando il magistrato si trovava in casa in compagnia della moglie. La deflagrazione ha divelto il portone del condominio mandando anche in frantumi i vetri di vari appartamenti di via Carlo Rosselli, dove Di Landro vive vicino al Parco Caserta.
La bomba, confezionata molto probabilmente con del tritolo, è stata collocata sulla soglia del portone d’ingresso allo stabile di sei piani, che si affaccia direttamente sulla strada. Per arrivarvi non è quindi necessario superare alcuna barriera.
I primi rilievi sono stati fatti dalla polizia scientifica e dagli artificieri della polizia, che hanno raccolto sul posto alcuni frammenti della bomba e messo in sicurezza l’area bonificando l’intera strada.
Le indagini sono condotte dalla Polizia di Reggio Calabria. Su luogo, oltre al Questore Carmelo Casabona e ai dirigenti Diego Trotta e Fabio Catalano, sono intervenuti anche il magistrato di turno, Danilo Riva, nonchè il Procuratore Aggiunto Nicola Gratteri. L’Arma dei Carabinieri era rappresentata dal Comandante Carlo Pieroni e dal Capitano Nicola De Tullio.
Si tratta dell’ennesima intimidazione contro i magistrati reggini e sarebbe la terza contro il pg Di Landro: la prima, nella notte tra il 2 e il 3 gennaio 2010, con l’esplosione che danneggiò il portone del palazzo in cui ha sede la Procura Generale.
Poi, nel giugno scorso, la manomissione dell’auto del pg, alla quale vennero svitati i bulloni da una ruota.
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