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Al via le operazioni di sgombero della baraccopoli di San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria. Abbattute le baracche in cui vivevano circa 900 persone.
Oggi lo sgombero della baraccopoli di San Ferdinando
“Iniziate le operazioni di sgombero della baraccopoli di San Ferdinando con 600 uomini in campo e 18 pullman pronti per trasferire in strutture di accoglienza 900 persone. Come promesso, dopo anni di chiacchiere degli altri, noi passiamo dalle parole ai fatti”. Lo ha scritto questa mattina su Facebook il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini.
Le operazioni di sgombero sono iniziate, alle 8.00 di stamattina. A vigilare centinaia di agenti delle forze dell’ordine. Sul posto anche 4 mezzi del genio militare, oltre ad operatori della protezione civile e della Caritas. In azione camionette, ambulanze e le ruspe che hanno buttano giù tutto. In quella baraccopoli per anni hanno trovato riparo i braccianti che lavorano nella Piana di Gioia Tauro.
“Sono felice di mantenere con gli italiani l’impegno di chiudere i megacentri – ha aggiunto Salvini – sottraendoli a mafie e criminalità; distribuendo gli immigrati in strutture più piccole, più controllabili dalle Forze dell’Ordine, con taglio dei costi e aumento della trasparenza”.
La decisione dello sgombero
Dopo l’ultimo incendio che è costato la vita al 29enne Moussa Ba, era arrivata poi la decisione di sgomberare e bonificare l’area. Il sindaco di San Ferdinando, Andrea Tripodi aveva infatti emesso una delibera di sgombero, notificata ai migranti.
La maggior parte dei braccianti è stata dirottata in Sprar e Cas, una parte degli ospiti sarà invece collocata nella tendopoli realizzata dalla Protezione Civile regionale a circa 200 metri dalla baraccopoli. Molti altri però sembra non abbiano ancora una sistemazione.
La Prefettura di Reggio Calabria ha fatto sapere di essere già al lavoro per evitare che si formi una nuova baraccopoli in vista della prossima stagione agrumicola.
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