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Sei le persone (4 in carcere e 2 agli arresti domiciliari) a Reggio Calabria interessate da un’ordinanza di applicazione di misure cautelari e contestuale decreto di sequestro preventivo.
Gli arresti sono stati eseguiti questa mattina dai Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia – di Reggio Calabria, diretta dal Procuratore Capo Giovanni Bombardieri. Nell’operazione è stata applicata anche una misura interdittiva personale (sospensione per mesi 12 dall’esercizio di pubblico ufficiale o servizio) e una misura di sequestro preventivo delle quote di partecipazione e di tutti gli elementi presenti nel patrimonio aziendale riguardante una impresa di onoranze funebri di Reggio Calabria.
Le misure emesse dal GIP del Tribunale di Reggio Calabria, Dott. Antonino Foti, su richiesta della competente Direzione Distrettuale Antimafia, Sostituti Procuratori Dott. Diego Capece Minutolo e Dott. Stefano Musolino, nei confronti di
L’attività d’indagine è iniziata nel 2017 a seguito del rinvenimento di armi d’assalto, anche da guerra e relativo munizionamento.
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Nella circostanza veniva avviata un’attività di intercettazione di utenze telefoniche, ambientali ed acquisizione di atti hanno consentito di accertare la riconducibilità di quelle armi ad un più ampio gruppo di persone storicamente inserite nella “cosca Labate” conosciuta anche con il nome di “Ti Mangiu” che ha il controllo della zona Gebbione nella città di Reggio Calabria.
Gli elementi di indagine racchiudono ed attualizzano le risultanze investigative anche di altre inchieste. In particolare “Bumma”, “Roccaforte” ed “Eterna”, e delle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia.
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Nello specifico, dalle attività di indagine sono emersi e contestati i seguenti fatti reato:
associazione di tipo mafioso per avere stabilmente fatto parte della struttura organizzativa visibile dell’associazione di tipo mafioso ed armata denominata ‘ndrangheta, presente ed operante sul territorio nazionale e all’estero, costituita da numerosi locali, articolata in tre mandamenti, con organo di vertice collegiale denominato “Provincia”, ed in particolare della sua articolazione territoriale denominata cosca “LABATE” (“Ti Mangiu“) in prevalenza operante nel quartiere Gebbione del Comune di Reggio Calabria e nelle aree limitrofe.
La cosca si è avvalsa della forza di intimidazione scaturente dal vincolo associativo e delle conseguenti condizioni di assoggettamento e di omertà nel citato territorio, per commettere una serie indeterminata di delitti
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