Olio italiano sotto attacco, ecco 10 fake news

olio italiano

Questo post é stato letto 23370 volte!

Coldiretti: “Il boom di fake news contribuisce a mettere sotto attacco l’olio italiano“. Sono sempre di più le notizie distorte che danneggiano il settore olivicolo italiano e influenzano i consumatori dando una percezione sbagliata del prodotto.

L’olio italiano sotto attacco

L’olio italiano è sotto attacco, tra assurdi sistemi di etichettatura a semaforo adottati da altri Paesi europei, speculazioni e multinazionali che fingono di mantenere una parvenza di italianità presente solo nel marchio. Coldiretti Calabria condivide le affermazioni di Unaprol – Consorzio olivicolo italiano – in occasione del Fact-checking day, la giornata internazionale dedicata alla sensibilizzazione contro la disinformazione. Sono sempre di più le fake news che danneggiano il settore olivicolo italiano e influenzano i consumatori dando una percezione sbagliata del prodotto. Dalla “Xylella non esiste” agli errori sulle tecniche di conservazione dell’olio; spesso il web alimenta voci prive di basi scientifiche che danneggiano la salute dei consumatori e colpiscono un comparto già in crisi per il calo record che ormai si attesta per la Calabria in circa il 50% della produzione nella campagna olearia 2018-2019.

Cultura dell’olio

“Il nostro lavoro – afferma Coldiretti – in collaborazione tra associazione olivicola, agriturismi, ma anche produttori, frantoi, cittadini, scuole punta a sviluppare una cultura dell’olio e del consumo consapevole. Punta inoltre a contrastare la disinformazione dilagante, spesso alimentata dalle multinazionali che investono enormi risorse in pubblicità fuorvianti”.

Di seguito Coldiretti propone 10 fake news sull’olio extra vergine di oliva:

10 fake news sull’olio extra vergine di oliva

  1. Il colore determina la qualità
  2. Non è facilmente digeribile
  3. Meglio conservarlo in bottiglie trasparenti o nelle oliere
  4. La sensazione di piccantezza è un difetto
  5. Se è amaro è difettato
  6. L’ambiente di conservazione non è importante
  7. Farlo invecchiare qualche mese aumenta la qualità
  8. Non filtrato è migliore
  9. E’ poco adatto alle fritture perché più pesante
  10. Quello vecchio è migliore perché meno forte

Questo post é stato letto 23370 volte!

Author: Maristella Costarella

autore e collaboratore di ntacalabria.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *