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Dopo tre mesi di permanenza presso la Cattedrale di Reggio Calabria, la Vara della Madonna della Consolazione ieri, ha fatto ritorno all’Eremo.
Madonna della Consolazione – la processione
Come di consueto, in migliaia sono stati i reggini e non solo, che hanno accompagnato in processione, lungo le vie del Centro, il quadro della Madonna della Consolazione.
La patrona di Reggio Calabria, ancora una volta, ha unito i fedeli, le loro preghiere e le loro speranze.
Monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, arcivescovo metropolita di Reggio Calabria-Bova, ha dato il via alle ore 15.30, in piazza Duomo alla processione di “rientro” della Sacra Effigie della Madonna della Consolazione.
Ha preceduto la Processione un discorso molto sentito. Monsignor Morosini ha esortato chi è vittima della violenza, di qualsiasi genere, a non subire passivamente, ma a ribellarsi con le denunce. Un discorso che arriva anche in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
“Le donne – ha detto – non solo l’oggetto di piacere degli uomini, non sono le schiave dei maschi padroni, ma compagne di vita. Esse ci insegnano quanto sia prezioso il dono della vita e come esso vada custodito”.
In serata, il quadro ha fatto rientro nella Basilica dell’Eremo dove viene custodita e venerata.
Il discorso dell’Arcivescovo Morosini
Monsignor Morosini ha parlato anche dei problemi che affliggono la città. Ha ricordato l’atto incendiario avvenuto nei confronti di un esercizio commerciale.
“Che tristezza pensare a questo scempio mostruoso. Chi l’ha compiuto, tornando a casa, non ha incrociato lo sguardo dei suoi bambini, fratelli, figli o nipoti che siano? E che cosa ha letto nei loro occhi?” – ha commentato.
Morosini ha anche ricordato l’azione vandalica ai danni di un asilo comunale di Reggio Calabria.
“Devastare un asilo – ha affermato Morosini – significa dire a dei bambini: preparatevi perché state per entrare in un mondo di violenza ove la spunta chi è più forte e senza scrupoli, ma vigliacco, perché si nasconde”.
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