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Imprenditore sequestrato a San Lorenzo nell’agosto 2017: due nuovi arresti. Le accuse sono di rapina; sequestro di persona; ed ancora, lesioni personali; porto e detenzione di arma clandestina; ed infine ricettazione e furto.
Imprenditore sequestrato a San Lorenzo, le novità
Lo scorso 2 marzo, a Reggio Calabria e Cosenza, i Carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Reggio Calabria. Su richiesta della Procura della Repubblica reggina, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, nei confronti di un reggino, classe 1972, e di un marocchino, classe 1984. I due sono ritenuti responsabili, in concorso, dei reati di rapina, sequestro di persona, lesioni personali, porto e detenzione di arma clandestina, ricettazione e furto.
L’attività investigativa
Il provvedimento giunge dopo un’intensa attività investigativa sviluppata dalla Compagnia di Melito Porto Salvo e coordinata dalla Procura di Reggio Calabria; scaturita dopo l’arresto in flagranza di reato, eseguito a Melito di Porto Salvo il 28 agosto 2017, di un minorenne ucraino. Il giovane è accusato, in concorso con gli altri due arrestati, del sequestro di persona di un commerciante locale. Il sequestro era stato eseguito a mano armata per sottrarre un’ingente somma di denaro, corrispondente all’incasso di alcuni giorni maturato da un suo esercizio commerciale.
L’attività investigativa ha permesso di far luce sulla dinamica dei fatti occorsi la mattina del 28 agosto 2017.
Imprenditore sequestrato a San Lorenzo – la vicenda
I malviventi, lungo la SS 106, all’altezza del bivio per Marina di S. Lorenzo, dopo aver usato un’autovettura appena rubata, bloccarono, costringendolo contro il guardrail, il veicolo condotto dall’imprenditore. E, sotto la minaccia di un fucile a canne mozze, gli intimarono di consegnare il denaro. La vittima non poté far altro che consegnare i pochi soldi contenuti nel portafoglio non avendo con sé, come erroneamente presupposto dai malviventi, l’incasso dell’esercizio commerciale. Non convinti dalla versione fornita dall’imprenditore, controllarono a fondo il veicolo. Non rinvenendo il denaro, decisero di portare la vittima in una zona isolata di Melito P. S., per malmenarlo e minacciarlo ulteriormente sino ad indurlo a riferire dove custodiva il denaro.
I malviventi, a tal punto, scelsero di mandare il complice minorenne unitamente all’imprenditore nel luogo indicato.
Gli elementi raccolti
Una pattuglia in abiti civili, parte di un più ampio dispositivo di ricerca subito messo in atto dal Comando Prov. Carabinieri di Reggio Calabria; permise di intercettare l’auto dell’imprenditore. Ma anche di arrestare il minorenne che, poco prima di essere controllato, aveva cercato in modo maldestro di occultare addosso alla vittima la somma di denaro appena sottrattagli.
Fra gli elementi raccolti, l’intercettazione dei dialoghi fra gli indagati, l’esame dei filmati registrati dagli impianti di sorveglianza presenti nelle vicinanze dei luoghi teatro dell’evento; insieme alle prove scientifiche derivanti dall’esaltazione delle impronte digitali dei malviventi sull’auto usata per commettere il delitto, hanno permesso di delineare un grave e concordante quadro indiziario a carico degli arrestati, interamente recepito nel provvedimento restrittivo eseguito.
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