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Ieri, l’assemblea di Palazzo Madama ha approvato, con 137 voti favorevoli e 103 contrari, in via definitiva il Decreto Calabria, che è quindi diventato Legge. Il provvedimento, oltre a commissariare la sanità calabrese, prevede anche diverse norme di interessa nazionale per la sanità.
Approvato Decreto Calabria. Soddisfazione del Ministro Giulia Grillo
“Oggi (19 giugno ndr) è un giorno storico, il Decreto Calabria è stato approvato! Finalmente lo Stato ha uno strumento vero per curare il Servizio sanitario calabrese da troppo tempo malato. Il decreto non si occupa solo di rilanciare le cure in Calabria ma consente il riavvio delle assunzioni nella sanità di tutto il Paese.
Abbiamo previsto lo sblocco delle assunzioni già dal 2019 per permettere a tutte le Regioni di migliorare i servizi sanitari e rilanciare il nostro prezioso SSN. Una sanità pubblica accessibile ed efficiente è un diritto di tutti i i cittadini, da Nord a Sud”.
U.Di.Con.: “Un disastro a cinque stelle”
“La Calabria è sommersa dai problemi soprattutto per ciò che riguarda la sanità. Quanto approvato nel Decreto Calabria mi fa pensare che non se ne sia analizzato neanche uno”.
Lo scrive in una nota il Presidente Nazionale U.Di.Con. Denis Nesci.
Il Presidente aggiunge: “Dove sono le soluzioni ai problemi che stanno tenendo sotto scacco i cittadini calabresi? In che modo pensa questo Governo di far uscire da queste sabbie mobili una sanità senza via d’uscita? Non certo nominando un nuovo Direttore Generale, non certo escludendo da un testo di legge le principali soluzioni alle enormi criticità presenti nel sistema sanitario calabrese. Non è possibile che non ci sia una strada che porti alla questione del debito della sanità calabrese, percorrendola metro dopo metro e cercando di risolverlo”.
Nesci continua:
“Nessuno ha pensato al problema dei LEA; al problema legato alla carenza di personale il Ministro Grillo farebbe bene a pensare di presentare una proposta di modifica al nome di questo Governo, perché più che del cambiamento sembra il Governo del peggioramento. I cittadini calabresi meritano rispetto esattamente come quelli delle altre regioni ed un Decreto come quello appena approvato non fa che calpestare nuovamente i diritti di tutta la Calabria. In tutte le province, soprattutto nel Catanzarese e nel Vibonese, i cittadini sono costretti ad andare a curarsi altrove; ma per farlo devono poterselo permettere economicamente. Che Governo è quello che non concede a tutti i cittadini della propria nazione, senza distinzione di regione, di poter scoprire per tempo l’esistenza di un male grave come un tumore facendoli attendere per più di due mesi? Questo decreto non cambia nulla per ciò che riguarda il dissesto della sanità calabrese”.
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