Operazione ADA, un’altra scarcerazione

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Operazione Ada: un indagato torna davanti al Tdl, un altro, invece, incassa il provvedimento di scarcerazione. In sede di Riesame dovrà essere rivista la posizione di Venerando Tripodi (attualmente ai domiciliari per motivi di salute), mentre la possibilità di fare ritorno a casa è stata data al tecnico comunale Domenico Giuseppe Imbalzano, 52 anni, di Reggio Calabria. La liberazione di quest’ultimo è stata disposta dal TdL di Reggio Calabria (Foti presidente, Confortini e Amodeo giudici), in accoglimento dell’appello proposto dall’avvocato Giuseppe Putortì.

Indiziato del reato di concorso esterno in associazione e di due reati fine, aggravati dall’aver favorito la cosca Iamonte, il tecnico comunale era stato arrestato il 12 febbraio 2013. Già in nel corso dell’interrogatorio di garanzia, e successivamente anche in quello reso a seguito della chiusura delle indagini, Imbalzano, che in itinere aveva depositato dichiarazione di autosospensione dall’attività lavorativa, aveva professato la propria innocenza. Il gip aveva però ritenuto ancora sussistenti le esigenze cautelari, confermando il provvedimento. Il rigetto era stato impugnato dalla difesa.
In sede di udienza, avvocato Putortì aveva documentato la circostanza che i commissari prefettizi, avevano adottato una delibera concernente la riorganizzazione della pianta organica e il ruolo ricoperto sino al momento dell’arresto dal suo assistito era stato assegnato ad altro dipendente. Le nuove circostanze, valutate congiuntamente ad altre, hanno portato alla scarcerazione.

Davanti al Tribunale della Liberà dovrà essere nuovamente esaminata la posizione di Venerando Tripodi. A disporre un nuovo pronunciamento in sede di “Riesame” nei riguardi dell’indagato originario di Melito Porto Salvo, è stata la VI Sezione Penale della Cassazione (De Roberto presidente,  Leo relatore). A conclusione dell’udienza celebrata nella giornata di giovedì, la Suprema Corte ha annullato con rinvio l’ordinanza del TdL di Reggio Calabria. La posizione di Tripodi, su cui pende l’accusa di 416 bis, è stata discussa dall’avvocato Maurizio Punturieri. La difesa (rappresentata anche dall’avvocato Domenica Tripodi) ha incentrato l’intervento <<sulla insussistenza della gravità indiziaria>>.

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