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“La Riforma delle autonomie ed il futuro del Mezzogiorno”: è stato questo il tema del dibattito organizzato nei giorni scorsi dal Movimento per l’Autonomia del Sud tenutosi a Melito Porto Salvo presso i locali dell’ex carcere. Presenti all’incontro oltre al coordinatore del movimento Leo Autelitano, anche il consigliere provinciale di Coldiretti Giuseppe Falcone e Rosario Macrì capogruppo di minoranza in seno all’amministrazione comunale di Benestare.
Obiettivo dell’incontro dibattito è stato quello di dare visibilità ad un iniziativa che tende a strutturare il nuovo Movimento ponendo le basi per la creazione di una nuova classe politica. “Il Mezzogiorno – ha specificato in apertura dei lavori Leo Autelitano – ha un deficit di rappresentanza istituzionale, problema che richiede la formazione di una classe dirigente capace di rappresentarci”.
Autelitano ha subito posto l’accento sulla questione del federalismo fiscale ribadendo la disapprovazione da parte del Movimento nei confronti di un meccanismo selvaggio che, a suo dire altro non è che l’anticamera di una possibile guerra civile. Secondo Autelitano il Sud finisce ancora una volta sotto i riflettori, ed a parlare sono le cifre che evidenziano in modo inequivocabile il livello di indebitamento.
Stando alle cifre, il federalismo farebbe precipitare la situazione facendola sfociare in un collasso irreversibile, ragion per cui il nuovo movimento si prefigge di programmare un percorso di crescita economica totalmente meridionalista, magari anche attraverso la nascita di una Banca del Sud, concepita da un patto tra banche e imprenditori del mezzogiorno, ma ad oggi – prosegue Autelitano – tale proposito rimane una chimera.
Il messaggio lanciato dal leader del movimento, suona come un appello alla società e al popolo dell’economia, che da un punto di vista dell’ideologia vuole rinnegare la politica qualunquista. Non solo federalismo tra i temi dell’incontro, durante il quale non poteva mancare un cenno al Ponte sullo Stretto, ma anche alle continue sfilate istituzionali che servono ai Ministri solo per mettersi in mostra. Tra le ricette che saranno parte saliente del programma politico la revisione del sistema delle infrastrutture, il potenziamento dei collegamenti con il Porto di Gioia Tauro.
Per Autelitano c’è bisogno di un Programma per il Mezzogiorno che dia il giusto spazio ai giovani attraverso la creazione di un “cantiere giovanile permanente” supportato da un sistema formativo adeguato e proiettato alla realizzazione di nuovi progetti con l’utilizzo di risorse locali. In ultimo ma non certo per importanza l’esigenza di una seria riforma delle pubbliche amministrazioni che getti le basi per la nascita di una nuova e più adeguata classe politica.
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