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di Francesco Iriti
“E’ impensabile che dopo 100 anni a Melito non nascano più bambini. Bisogna calcolare anche la situazione geografica del territorio visto che il 65 per cento della popolazione é situata sulle colline e sui centri interi”. Giuseppe Iaria, sindaco di Melito Porto Salvo ha aperto i lavori della riunione indetta dai sindaci dell’area grecanica in seguito alla decisione della Regione Calabria di chiudere i punti nascita inferiori ai 500 nascituri annui negli ospedali calabresi come il “Tiberio Evoli” di Melito Porto Salvo. “Scopelliti ha il compito di risanare il debito della sanità che si é creato negli anni. Tuttavia bisogna rivedere la situazione del nostro ospedale – ha aggiunto Iaria – in quanto questa scelta non creerà aspetti positivi per il disavanzo. Questo può essere un colpo determinante per il collasso dell’ospedale”.
I vari sindaci si sono trovati d’accordo sulla delibera dell’amministrazione di Melito dove si “chiede che venga sospesa questa decisione, che la conferenza dei sindaci chiede compattamente di “riflettere, aggiornare questa situazione in attesa che si veda più chiaramente la situazione”.
“Non siamo come coloro che vogliono difendere il proprio orticello per lasciare le cose come erano prima. – ha aggiunto Iaria – Credo che Scopelliti debba sentirci in questo senso in quanto qui si vuole difendere un bene per tutti”.
“Il piano di rientro deve essere visto come un’opportunità per il cambiamento nella sanità per evitare spese inutili e mira alla qualità dei servizi. – ha dichiarato Pasquale Sapone, sindaco di San Lorenzo – Tutto avverrà solo in stretta unione con il territorio anche se in Calabria questo mi sa che non avviene anche perché va a discapito soprattutto delle aree territoriali minoritarie. Bisogna ribellarci perché ci sono troppi tagli. Ci stanno cacciando tutto. Di questo passo ci resterà solo l’aria”.
Agostino Zavettieri, sindaco di Roghudi, dopo aver rimarcato il “declassamento” dell’ospedale di Melito ad ospedale generale, ha invitato tutti a scendere in campo per sensibilizzare senatori e deputati della provincia di reggio calabria.
Tito Squillace, consigliere comunale di Bova Marina ha rimarcato che questa decisione “va a colpire le fasce più deboli. Avrà ripercussioni negative su tutto l’ospedale anche a livello lavorativo. Occorre approfittare di questa circostanza per andare più a fondo. Il primo punto riguarda la chiusura del punto nascita e secondo la ristrutturazione dell’intera struttura ospedaliera. Deve essere un’occasione per capire il perché – ha continuato Squillace – l’ospedale non risponde più ai reali bisogni dei cittadini e del territorio. Dobbiamo essere efficaci, efficenti e risparmiare”.
Giovanni Nucera, sindaco di Palizzi, ha puntato il dito contro il fatto che “bisogna intervenire per pensare non solo alla situazione attuale, ma si disegni un domani importante”.
Dopo gli interventi dei sindaci é stata la volta di altri esponenti politici e di semplici cittadini. Santo Ceravolo ha proposto Melito “come centro di eccellenza invitando i sindaci ad unirsi per rinegoziare anche il ruolo dell’ospedale “Tiberio Evoli”.
L’assessore alla cultura del comune di Melito, Concetta Sinicropi da “donna” si é soffermata “sull’analisi del nostro territorio che pur non essendo montano fa capo a tanti altri comuni che sono montani. La soppressione del punto nascita rappresenterebbe l’inizio di una tragica fine sia per l’ospedale che per l’economia”.
Accorato l’appello di Franco Misitano, vice sindaco e direttore sanitario dell’Ospedale “diventato ospedale generale. Ci troviamo in una situazione particolare non compiutamente definita, che verrà tale nel momento in cui si stipulerà l’atto aziendale. Sarà questo il momento criticò.
L’allarme é stato lanciato da Enzo Gangemi, presidente del comitato “Pro Ospedale” secondo il quale “i parametri di numeri, di soldi non ci interessano. Noi guardiamo ai parametri di uomo. Non si può colpire il reparto di ginecologia che ha sempre rappresentato una bandiera di questo ospedale. Deve essere bloccato il decreto che deve entrare in vigore il 10 dicembre”. Importanti anche gli interventi del ginecologo Pasquale Baccellieri e del consigliere provinciale Nino Romeo che hanno ripercorso la grande storia del “Tiberio Evoli”.
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invece di prendervela col reparto di ginecologia,,che è l’unico ke funziona bene e inoltre è un reparto pulito, andate a guardare il pronto soccorso che fa pietà! tutto sporco è senza strumenti necessari! Lasciate il reparto di ginecologia che è importante e ristrutturate il pronto soccorso che è meglio!