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di Giuseppe Toscano
Il palazzetto dello sport, a Melito Porto Salvo, sono in tanti a sognarlo. Tra società di calcetto (maschile e femminile), pallavolo e pallacanestro, non meno di trecento atleti sperano, prima o poi, di poterlo frequentare. Il movimento, apparso nell’ultimo triennio in continua crescita, svolge una duplice, importante funzione: favorire la pratica sportiva e facilitare l’aggregazione di tanti giovani, a cui vengono trasmessi valori e insegnamenti sani.
Ma se per la maggior parte degli atleti e delle società il tempo non rappresenta un limite, per la formazione di calcio a 5 maschile, del Futsal Melito, lo scorrere dei giorni costituisce un problema non di poco conto. La squadra allenata da Mimmo Franco, dopo aver vinto per due volte consecutive la Coppa Italia, sta veleggiando in testa al campionato di serie C. Se le cose dovessero filare per il verso giusto, nel breve volgere di un paio di mesi, potrebbe addirittura concretizzarsi il passaggio in B.
A quel punto la gioia del trionfo inevitabilmente finirebbe col fare a pugni con la mancanza di una struttura idonea ad ospitare le partite casalinghe, una spiacevolissima situazione che potrebbe vanificare tutti gli sforzi compiuti. <<Al di la dell’esito che avrà il campionato in corso – spiega il tecnico della Futsa
l Melito – senza una struttura adeguata diventa sempre più difficile andare avanti. Ad onor del vero, il nostro movimento deve già molto agli amministratori provinciali e comunali, per avere realizzato il campetto in erba sintetica su cui stiamo disputando le partite interne. Il limite di questo impianto è però legato al fatto che, trovandosi all’aperto, non sarebbe omologabile per una categoria superiore, e pertanto non potrebbe essere utilizzato per la serie B. Spero vivamente che il progetto per il recupero del palazzetto dello sport possa andare a buon fine rapidamente e che, ancora una volta, possa esserci una risposta positiva da parte degli enti competenti>>.
Il progetto di recupero cui l’allenatore della Futsal Melito fa riferimento, è in rampa di lancio da molti anni. Più volte, anche nel recente passato, l’Amministrazione comunale ha annunciato di volere procedere alla riqualificazione della struttura che, circa venti anni addietro, era stata realizzata in via Del Fortino, praticamente nel cuore del campo Rom. Chiuso, a distanza di qualche tempo dalla sua inaugurazione, dietro decisione dell’ufficio sanitario, per assenza dei requisiti igienico sanitari, il palazzetto dello sport
aveva rapidamente imboccato la strada del degrado, fino ad essere ridotto ad una sorta di rudere.
Le istanze provenienti dagli appassionati dei cosiddetti sport minori, unite all’approvazione del Piano di riqualificazione urbana, avevano indotto gli amministratori locali a prendere in considerazione l’ipotesi di un recupero dell’impianto. I ragionamenti, qualunque fosse la fonte di provenienza, convergevano sulla necessità di subordinare qualsiasi programma di ristrutturazione allo smantellamento del campo Rom. Nel 2005, il primo esecutivo a guida Giuseppe Iaria aveva lanciato il progetto delocalizzazione, procedendo (con fondi regionali) all’acquisto degli alloggi che dovevano essere assegnati alle famiglie residenti. Ciò avrebbe dovuto portare alla graduale demolizione delle baracche. Lo stesso progetto, sviluppato per circa due terzi, attende però di essere ancora ultimato.
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