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Il Ponte di “Pilati” in Melito di Porto Salvo è un viadotto ad arco, lungo oltre cento metri e composto da tre arcate, che consente di attraversare la fiumara Tuccio ricadente nel comune ionico. Attraversato ogni giorno da veicoli e pedoni, il ponte in questione era stato chiuso al traffico ed affidato in custodia alle autorità comunali affinché provvedessero all’adozione degli adempimenti necessari per la tutela dell’incolumità pubblica.
Quale soluzione
Con una nota, il Referente unico dell’ANCADIC e Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto” Vincenzo Crea, nel prendere contezza dalla proposta formulata dal Sindaco, riguardante la realizzazione di una passerella pedonale come soluzione alla grave situazione di rischio in cui versa allo stato la via di trasporto, ha suggerito il modo migliore per porvi rimedio. Nel ritenere insufficiente quanto indicato dal massimo esponente del comune ionico, per porre fine all’annoso handicap Crea, attraverso la nota – trasmessa alla redazione di NtaCalabria – di seguito riportata, ha richiesto e, ritenuto necessario, l’intervento dell’ Esercito, del Genio Pontieri e del Genio Ferrovieri, per l’installazione di un ponte militare idoneo a consentire il passaggio veicolare e ciclo-pedonale.
Perché il ponte militare
Perché, ha detto testualmente il Referente unico dell’ANCADIC Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto“, la burocrazia autorizzativa riscontrata, nella nostra Regione i tempi necessari saranno lunghi anche per mancanza decisionale degli Enti locali.
La nota
Ponte Pilati ricadente nel Comune di Melito di Porto Salvo. Soluzione unica e sola – installazione Ponte Militare
Facendo seguito alle nostre segnalazioni e alle ultime riunioni sindacali aperte al pubblico abbiamo riscontrato la proposta da parte del Sindaco della realizzazione di una passerella per uso esclusivo pedonale che a nostro avviso non risolve il problema. In poche parole se non interviene l’Esercito, Genio Pontieri, Genio Ferrovieri con l’installazione di un ponte militare che consenta il passaggio veicolare e ciclo pedonale, in buona sostanza un ponte per mezzi militari con carico per carri armati che riteniamo in atto sia già nella disponibilità dello Stato Italiano, in attesa della demolizione, ricostruzione o restauro dell’intero ponte, non si risolverà il problema. Perché un ponte militare? Perché la burocrazia autorizzativa riscontrata, nella nostra Regione i tempi necessari saranno lunghi anche per mancanza decisionale degli Enti locali.
Vincenzo CREA – Referente unico dell’ANCADIC e Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”
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