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di Giuseppe Toscano
L’ultimo consiglio comunale si è lasciato alle spalle l’immancabile codazzo di polemiche. Nel contesto generale, l’elemento di riflessione più interessante è indubbiamente rappresentato dal fatto che le sottolineature, con tanto di accuse ben evidenziate, arrivano non dalla minoranza ma da uno dei consiglieri di maggioranza dissidenti. A distanza di una decina di giorni dalla riunione assembleare che, tra l’altro, ha portato all’approvazione del bilancio consuntivo relativo all’esercizio in corso, l’ex assessore al Bilancio, Giuseppe Latella pungola l’Amministrazione comunale su diversi fronti.
<<Così come ho già fatto in aula – sottolinea il diretto interessato – non posso esimermi dall’evidenziare una serie di forzature macroscopiche. In prima fila inserisco la procedura di convocazione del Consiglio che, a mio avviso, è da considerare non legittima, in quanto non è stato rispettato il dettato previsto dal regolamento consiliare. Ad esempio, gli atti all’ordine del giorno non sono stati trasmessi, per la valutazione del caso, alla commissione consiliare competente, così come non è stata rispettata la prassi per la convocazione dei capigruppo. Basterebbe già questo per evidenziare un livello di confusione massima, ma c’è dell’altro>>..
Sugli ulteriori aspetti censurabili il mistero è presto svelato. Latella, infatti, sviluppa il proprio ragionamento e precisa: <<Incredibile ma vero, l’approvazione del consuntivo è avvenuta con circa trenta giorni di ritardo. Il termine massimo è stato sforato senza colpo ferire da un’Amministrazione comunale che, in questa fase, dimostra di avere le idee confuse e di essere poso attenta alle esigenze della collettività. Se così non fosse proprio non si potrebbe spiegare il perché non sia stata defalcata, come invece si sarebbe dovuto fare, dalle bollette inviate ai cittadini, la quota di dieci euro per il servizio idrico. Ricordo che, questa aliquota avrebbe dovuto essere una semplice “una tantum”, richiesta l’anno passato per il potenziamento della rete. Aggiungo ancora che nei ruoli successivi al 2009 non avrebbero dovuto essere inseriti i nuovi contratti stipulati, poiché i diritti di nuovo allaccio vengono già pagati regolarmente>>.
L’amarezza dell’ex assessore è legata anche alla riduzione delle possibilità di rateizzazione dei tributi. <<Fino all’anno passato – chiarisce Latella – al cittadino veniva concesso di poter pagare il dovuto in quattro rate. Adesso le rate sono diventate solamente due e questo non aiuta certamente l’economia delle famiglie che faticano ad arrivare alla fine del mese>>.
Sottolineato un errore di previsione, per quanto riguarda la “cedola” dell’operazione finanziaria Swap (per l’anno 2010 – secondo Latella – il saldo positivo per il Comune sarà di circa 25 mila euro e non 40 mila per come, invece, è stato previsto per l’anno in corso 2010), il consigliere dissidente pone l’accento su un altro aspetto “critico”. <<Mi piacerebbe sapere – è la sua conclusione – che fine ha fatto il fondo di garanzia per le attività produttive e la tutela del bergamotto, di cieca 30 mila euro, previsto nel 2009? Che destinazione hanno avuto questi soldi? In che periodo? E, infine, come mai non è stato previsto il capitolo di riferimento anche per il 2010?>>.
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