Il Coordinamento Associazioni dell’Area Grecanica avanza ipotesi sul progetto alternativo alla centrale a carbone

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centrale a carbone
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di Francesco Iriti

L’obiettivo è di organizzare un referendum per consentire agli elettori di esprimersi sugli investimenti svizzeri nelle centrali termiche”. E’ questa una delle proposte avanzate dal Coordinamento delle Associazioni dell’Area Grecanica, composto da oltre 50 associazioni operanti sul territorio, durante la riunione del 17 febbraio a Pentedattilo “per fare il punto della situazione sulla sua attività di informazione sul progetto della centrale al carbone e sullo sviluppo di progetti alternativi”.

“L’incontro ha registrato due note positive sul fronte del NO al carbone”. La prima notizia riguarda il referendum sopra citato e “giunge dalla Svizzera, dal cantone dei Grigioni. Infatti, il locale WWF, insieme ad altre 13 organizzazioni e partiti, – ha dichiarato il Coordinamento – ha lanciato un’iniziativa denominata “Grigioni senza carbone”, che si oppone ai progetti di nuove centrali a carbone. La Repower (di cui la Sei è un’affiliata), infatti, è una società in cui il cantone dei Grigioni detiene una partecipazione rilevante, pari al 46 %. Gran parte del capitale che si vorrebbe investire per la realizzazione della centrale al carbone di Saline, sarebbe quindi costituito da soldi pubblici e pertanto non può prescindere da valutazioni politiche e dalla volontà degli elettori”.

L’incontro di Pentedattilo segue, in ordine di tempo, gli altri appuntamenti che il coordinamento ha organizzato nel corso di questi mesi allo scopo di “trovare valide alternative alla centrale del carbone. Questo incontro è servito anche per programmare le prossime iniziative da intraprendere”.

Nella nota del Coordinamento delle Associazioni dell’Area Grecanica viene sottolineato, anche, “l’altra nota positiva costituita dai proficui contatti che si stanno avviando con la Rete nazionale dei movimenti contro il carbone”. Una sinergie di idee, quella intesa dalla varie associazioni che si sono schierate per il No in quanto “attraverso il confronto con le altre realtà che si battono per difendere il proprio territorio, l’azione locale potrà acquistare maggiore incisività e affrontare il problema dello sviluppo sostenibile su una base più ampia. – continua il coordinamento – Sarà possibile, anche e soprattutto, informare meglio i cittadini sulle ricadute ambientali del progetto, grazie alle testimonianze dei soggetti che vivono nelle zone dove sono ubicate le centrali attualmente attive”.

Nei giorni scorsi dal palazzo regionale è arrivata la notizia del finanziamento di un milione e duecento mila euro per il ripristino e lo sviluppo del porto di Saline Joniche. A tal proposito, “il coordinamento accoglie con soddisfazione la notizia del finanziamento regionale in arrivo – conclude il coordinamento – per l’area del porto di Saline, che può favorire uno sviluppo commerciale e turistico dell’area”.

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Author: Maria Cristina Condello

Maria Cristina Condello ha conseguito la laurea Magistrale in "Informazione, Editoria e Giornalismo" presso L'Università degli Studi Roma Tre. Nel 2015 ha conseguito il Master di Secondo Livello in "Sviluppo Applicazioni Web, Mobile e Social Media". Dal 2016 è Direttore Responsabile della testata giornalistica ntacalabria.it

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