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di Giuseppe Toscano
Coi Fichi d’india ci abbiamo scherzato sopra e riso a crepapelle. Da maestri dell’humor hanno affrontato uno dei nodi critici più spinosi della nostra realtà, portandolo su un piano piacevolmente sarcastico. Visto dalla loro ottica, il problema parcheggi a Melito Porto Salvo è una roba che fà sbellicarsi dalle risate. Ma non è forse scherzando – come ammonisce un vecchio adagio popolare – che si dicono le cose serie? Pur non avendone avuta la possibilità di saggiarne le motivazioni, sono certo che dietro le battute punzecchianti del duo comico di “Colorado caffè” ci fosse una venatura polemica. Al loro arrivo il 17 agosto scorso, nella città che aspettava di assistere al loro show nel quartiere Pallica, è possibile che siano rimasti scioccati dal modo selvaggio di posteggiare le autovetture.
In quella serata, moltissimi nostri concittadini, assieme a tante altre persone arrivate da fuori per godersi lo spettacolo, hanno dato il peggio di loro. <<Ci sono macchine – hanno chiosato i Fichi d’india – parcheggiate anche sui balconi>>. Nessuno può pensare che la battuta nascesse dalla semplice constatazione che in piazza ci fosse una marea di spettatori. Ovunque si esibiscono, i due fanno sempre il pienone (soprattutto se l’ingresso è libero) e pertanto il numero di presenze non centra nulla. In altri posti i parcheggi non vengono neppure menzionati. Centra, invece, lo stupore per la grande indisciplina degli automobilisti e per l’assoluta mancanza di senso civico riscontrati. Senza dimenticarsi della violazione del codice della strada.
Coi Fichi d’india ci abbiamo scherzato ma il problema dei parcheggi a Melito (e in tutta l’area) è una cosa seria. Anzi serissima. Le infrazioni abbondano e riguardano anche altro, come ad esempio il mancato rispetto anche di tutto il resto della segnaletica, dei limiti di velocità e via di seguito. Peccato che i controlli sulla strada siano ai minimi storici, peccato che il corpo dei vigili urbani non abbia i numeri (l’organico è ridotto ai minimi termini) per poter svolgere il proprio compito. Peccato per tutto. Peccato per coloro (chissà quanti sono) che sulla strada mantengono sempre un comportamento corretto e sono costretti a fare i salti mortali per non subire incidenti, peccato per i pedoni, la cui incolumità spesso viene messa a repentaglio. Sul Corso Garibaldi non è raro vedere motorini che sfrecciano sul marciapiede; sul lungomare trasformato in isola pedonale, di sera, capita sovente di vedersi passare autovetture di fianco e finanche motorini controsenso. E che dire dei parcheggi in centro? Causa la vergognosa mancanza di senso civico degli automobilisti indisciplinati, capita che il traffico rimanga paralizzato, creando file infinite e arrabbiature solenni. Peccato, come detto, per i controlli che non ci sono ma peccato anche per gli impianti di videosorveglianza che erano stati promessi dall’Amministrazione comunale, a tutela dei pedoni e dei beni pubblici. Promessi e mai arrivati.
Peccato, veramente peccato. Intanto per andare in giro ai pedoni non resta che indossare il casco. Perchè non si sà mai.
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