Il perché del Forum del Terzo Settore dell’Area Grecanica

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Mercoledì 26 maggio scorso, presso il Centro giovanile Padre Valerio Rempicci, alcune organizzazioni del terzo settore locale hanno firmato il Patto Etico di Responsabilità.

Primo passo verso la costituzione formale, che ormai è cosa fatta.

Mario Alberti, uno dei promotori del Forum si esprime in merito ad alcune domande da noi rivolte:

“Vorrei dare delle risposte alle potenziali domande di chi legge, per meglio comprendere la portata dell’evento,che si sta verificando nella nostra Area.

Quali sono le organizzazioni coinvolte?

Sono firmatarie del Patto Etico la cooperativa Rinascita, l’Associazione Pro , Pentedattilo, l’Associazione Piccola Opera Papa Giovanni, Don Tonino Bello, Don Beniamino Giglio , Cooperativa Don Italo Calabrò, Laboratorio Cristiano, tutte di Melito di Porto Salvo, Associazione Laurentianum,associazione Padre Catanoso, di San Lorenzo, I Chora di Bova, Clevers di Bova Marina, Utopia ed Avalon di Bagaladi, cooperativa Piccoli Eroi di Montebello Ionico, La Nostra Valle e l’Altro Aspromonte di Condofuri, la cooperativa Rom 95 ed il Consorzio Terre del Sole, che hanno una ricaduta lavorativa, pur se attualmente problematica, sul Distretto Socio Sanitario n.4.

Altre organizzazioni speriamo si aggiungeranno in progress, visto la difficoltà storica di mappare il territorio anche dal punto di vista delle Associazioni presenti.

Perché  un Forum?

Perché le realtà  del terzo settore locale si distinguono per tre elementi principali: la storicità, la professionalità e competenza, l’individualità.

Quest’ultima caratteristica è stata affrontata con la giusta autocritica.

Da qui la necessità  di fare insieme fronte comune e massa critica nei confronti di politiche di coinvolgimento del Terzo Settore ancora insoddisfacenti ma anche nel rispetto dei diritti delle fasce deboli.

Le somme destinate alle Politiche Sociali sono sempre più relegate a residui di bilanci nazionali e regionali ed a cascata la ricaduta negativa sulle politiche sociali dell’Area è sempre più evidente.

Il Forum quindi diverrà  un’interfaccia concreta e coesa per l’affermazione di questi diritti ed il giusto protagonismo degli attori sociali locali.

Che rapporto si instaurerà con gli Enti Locali?

Speriamo di collaborazione, perché è innegabile che negli ultimi tempi la partecipazione del Terzo Settore ai tavoli di concertazione è stata formale, in alcuni contesti inesistente ed alcuni principi sanciti dalle normative di settore non sono stati ampiamente rispettati. Penso alla co progettazione degli interventi, per fare un esempio, e non soltanto all’esecuzione dei servizi a costi decisamente “etici”.

Su tutto va discussa la mancata programmazione dei Piani di Zona, vero democratico strumento per una corretta lettura dei bisogni del territorio ed una taratura consequenziale delle risposte.

Restituito al settore questo sistema di regole, la collaborazione fianco a fianco con gli Enti Locali è fortemente auspicabile per un ottimale sviluppo del territorio.

Chi rappresenta il Forum presso le Istituzioni?

Al momento nessuno, tranne il Nucleo Promotore che è composto da me, responsabile Area Sociale della cooperativa Rinascita, Luciano Squillaci, direttore area sociale della Piccola Opera Papa Giovanni e Filippo Paino, presidente della cooperativa La nostra Valle.

Da qui a qualche giorno si approverà lo statuto e quindi tutti i meccanismi di funzionamento, comprese le cariche rappresentative saranno formalizzati.

Ci tengo a precisare che la competizione “di pennacchio” non c’interessa. Siamo abituati a lavorare nel silenzio e se ci stiamo proponendo all’opinione pubblica con evidente frequenza è perché vogliamo che l’informazione sui nostri processi di lavoro sia quanto più possibile trasparente e condivisa.

Cosa potrebbe cambiare da qui a poco nel nostro contesto?

Anzitutto siamo in un momento difficile. La Sanità annaspa nei debiti, e questo a cascata porta disagi all’utenza e compromette l’indotto economico intorno ai Servizi. Se l’ASP, o l’Ente Locale, non paga le forniture ad Ente convenzionato per l’erogazioni delle prestazioni, si attiva un sistema di disagio economico e sociale rilevante.

Il mercato stagna e le famiglie per far fronte sono costrette ad indebitarsi,. Il welfare vacilla dall’alto.

Le attività commerciali subiscono contrazioni e sono costrette a licenziare o nella migliore delle ipotesi a non assumere. Il disagio sociale aumenta e le famiglie che vivono la crisi, se all’interno del nucleo coabitano con persone anziane e disabili che necessitano di assistenza ed attenzioni, oltre che impegno economico, crollano. Questi contesti familiari vanno adeguatamente attenzionati

Cosa può cambiare?

Bisogna ripartire da un sistema di diritti.

I servizi e le attenzioni nei confronti delle fasce deboli non sono un optional da attivare con eccedenze di bilancio ma capisaldi del sistema, di uguale dignità di altri settori che invece vengono considerati primari.

Se le politiche sociali avranno la giusta priorità, tutto può cambiare, pur nelle ristrettezze economiche.

Su questo sono fortemente ottimista .

Per concludere..

Per concludere chiediamo alla stampa la giusta attenzione per attivare intorno ai nostri processi di lavoro il corretto coinvolgimento dell’opinione pubblica e la giusta trasparenza.

Il momento è  delicato ma risolvere le problematiche, se ci atteniamo alle giuste regole ed ai percorsi stabiliti e determinati chiaramente dalle normative di settore, non è assolutamente impossibile.”

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Author: Francesco Iriti

Storico Direttore di www.ntacalabria.it, ed ideatore insieme a Nino Pansera della testata ntacalabria.it, E' giornalista pubblicista dal 2008. Vive in Irlanda da circa 10 anni come Digital Marketing Manager, ma porta avanti il giornale con l'aiuto di vari collaboratori che hanno sposato il progetto di Ntacalabria.

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