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Progetto esecutivo di riqualificazione di quello che sarà il nuovo Parco archeologico nazionale di Locri Epizefiri. Tutti i dettagli del progetto di riqualificazione sono stati illustrati nel corso dell’iniziativa dal titolo “Il Parco archeologico nazionale di Locri Epizefiri. Per una nuova visione di futuro” che si è tenuta ieri nel Museo archeologico.
“Una nuova visione di futuro” è stato questo il leitmotiv dell’evento di presentazione del primo lotto di lavori del Parco che si avvia, così, ad un cambiamento sostanziale in termini infrastrutturali per rispondere alle rinnovate esigenze di accessibilità e fruizione da parte dei visitatori.
L’intervento rappresenta un primo lotto di lavori che coinvolgerà l’area di accesso al Parco e gli scavi archeologici di contrada Marasà e contrada Parapezza andando ad intervenire sul luogo più iconico di Locri Epizefiri: il Tempio di Marasà.
Tutti i dettagli del progetto di riqualificazione sono stati illustrati nel corso dell’iniziativa dal titolo “Il Parco archeologico nazionale di Locri Epizefiri. Per una nuova visione di futuro” che si è tenuta ieri nel Museo archeologico.
Scopo dell’iniziativa è stato quello di restituire alla comunità il lavoro svolto finora dal gruppo di progettazione per condividerne strategie e obiettivi illustrando i dettagli delle soluzioni progettuali e le fasi dell’imminente cantierizzazione per creare, allo stesso tempo, un “ponte” che permettesse un dialogo tra le amministrazioni locali e le associazioni (invitate e presenti al dibattito) e i tecnici offrendo spunti e condividendo impressioni, per rendere ancora più forte il rapporto tra il Parco e la sua comunità.
Il progetto esecutivo è stato redatto da un team interdisciplinare che ha coinvolto professionisti, sia interni che esterni al Ministero della Cultura, con competenze eterogenee. Ad affiancare il direttore Demma e la Direttrice Trunfio – rispettivamente responsabile scientifico e responsabile del progetto – sono stati i docenti Diego Elia e Valeria Meirano del Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino, per la consulenza archeologica, e l’architetto Michelangelo Pugliese, specialista in progettazione di paesaggio, per la progettazione esecutiva e la direzione lavori.
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