|
PENTEDATTILO |
|
le ultime belle foto di pentedattilo di manuel morano |
|
|
|
|
|
|
Il
pennone di pientra che si eleva sopra la chiesa viene indicato
come il pollice delle cinque dita (pente–dactylos= cinque-dita),
mentre, continuando sulla destra, cominciano le cime del resto
delle cinque dita. Il castello di pentidattilo era incastonato,
appunto, tra le cime del pollice e il resto delle dita. |
Pentedattilo
sorge in una pittoresca posizione tra le colline che si affacciano
sul mar Ionio. Già dal litorale si può ammirare
il vetusto e storico paese, costituito da un grappolo di case
aggrappate alla roccia maestosa, che ha la forma di una mano
ciclopica, da dove prese il nome "PENTEDATTILO",
che in greco vuol dire "cinque dita" PENTHE=cinque;
DAKTYLOS= dito). La storia delle antichissime origini di Pentidattilo
è avvolta ancora oggi in un velo di mistero. Molti
studiosi affermano che le sue origini risalgono alla dominazione
Bizantina e alle migrazioni monastiche Basiliane, altri affermano
che risalga alla dominazione romana o a quella greca. Durante
il periodo fino al 1600 Pentidatillo fu una importante fortificazione
di frontiera a salvaguardia delle coste Calabresi contro le
incursioni degli arabi di Sicilia. Nel XIII secolo, durante
il periodo Normanno, Pentidattilo diventò una Baronia
prima sotto gli Abenavoli, baroni di Montebello, poi sotto
gli Alberti |
Nel
1686 si consumò una terribile strage che fece rimbalzare
il paesino dalla quiete alle pagine della storia e della leggenda:
nella Pasqua di quell'anno gli Abenavoli, con il favore della
notte, entrarono nel castello degli Alberti e massacrarono
l'intera famiglia. A seguito di questo fatto nacquero varie
leggende: una dice che un giorno l'enorme mano si abbatterà
sugli uomini per punirli della loro sete di sangue oppure
si dice che le torri in pietra che sovrastano il paese, rappresentano
le dita insanguinate di una mano ed è per questo motivo
che Pentedattilo è stata più volte indicata
come la mano del Diavolo e si dice che la sera, in inverno,
quando il vento è violento tra le gole della montagna
si riescono ancora a sentire le urla del MARCHESE ALBERTI".
|
L'economia
del borgo era basata sull'agricoltura e sul piccolo allevamento,
il suolo poco fertile e scosceso non permetteva di essere
sfruttato con risultati soddisfacenti. L'unica risorsa erano
i gelsi che consentivano l'allevamento del baco e quindi la
produzione di sete. Si coltivavano anche la vite, l'olivo
e il mandorlo; noci e alberi da frutta in misura ristretta.
Nelle zone più montuose si facevano pascolare gli ovini.
I prodotti ottenuti da queste attività erano appena
sufficienti per il sostentamento della popolazione che nel
XVII secolo ammontava a circa 700 abitanti. Gli scambi commerciali
con i centri vicini riguardavano solo la seta grezza e gli
attrezzi agricoli. |
la
chiesa dei santi Pietro e Paolo, recentemente ristrutturata,
si trova al centro del paese vecchio ........ |
|
|
|
Castello Feudale di Pentedattilo XIV secolo32 Km da Reggio Calabria, 454 m slm -->>VAI
|
|
|