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Il capannone dove svolgeva la sua attività di rimessaggio e rivendita di natanti era già da tempo sottoposto a procedura esecutiva immobiliare. L’immobile, infatti, rientrava fra i beni oggetto di asta giudiziale e finalmente la procedura di vendita all’incanto stava per concludersi. Tre gli acquirenti che stavano per perfezionare l’aggiudicazione ma lui, A.G. cl. 71, proprio non ci stava. Prima velate minacce, poi intimidazioni, fino ad arrivare a vere e proprie aggressioni pur di non perdere la disponibilità del capannone. Sono solo alcune delle condotte messe in atto dallo scorso settembre ai danni degli acquirenti nonché dei loro congiunti e persino del custode giudiziale. Infatti, servendosi della forza intimidatrice e della violenza, ha cercato in tutti i modi di minare il corretto svolgimento delle procedure di aggiudicazione. Ha iniziato con gli aggiudicatari. Continue minacce, dalle più lievi fino a quelle di morte.
“Non ci metto molto a pagare un ragazzo 200 euro per farvi ammazzare…”, “…mu ti scannu come nu caprettu”, “…st’annu Natale non se lo fa nessuno”. Queste solo alcune delle sue parole, ma non bastano. E allora ancora minacce e percosse ai danni del padre di uno di loro. Una sera irrompe infuriato presso l’attività commerciale di quest’ultimo e lo aggredisce, prima verbalmente e poi fisicamente causandogli un trauma facciale e la lesione di un timpano. Ma anche questo sembra non bastargli e quindi si concentra sul custode giudiziale dell’immobile oggetto di vendita. Lo sgombero, infatti, è alle porte. Il 27 marzo è l’ultimo giorno, poi dovrà liberare i locali. Tenta, quindi, dapprima di costringere il predetto funzionario a far desistere gli acquirenti, poi lo minaccia, intimandogli di versargli 3000 euro al mese qualora la procedura si fosse perfezionata correttamente e lui non avesse più potuto esercitare la propria attività.
Fortunatamente, le parti offese non si sono lasciate intimidire e hanno deciso di denunciare tutto ai Carabinieri della Stazione di Lamezia Terme Principale che, con una attenta e meticolosa attività d’indagine, hanno potuto ricostruire tutte le fasi della vicenda. Nella serata di ieri, pertanto, è stata eseguita l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal locale Tribunale e l’arrestato è stato sottoposto ai domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
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