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Si inaugurerà domani il Parco Archeologico di Terina, antica città fondata tra la fine del VI e l’inizio del V sec. a.C. dalla città achea di Crotone, e situata nell’area di Iardini di Renda. Il taglio del nastro avverrà ore 11.00 alla presenza del presidente della Regione Calabria Gerardo Mario Oliverio, del sindaco di Lamezia Terme Paolo Mascaro, del segretario regionale del Mibact per la Calabria Salvatore Patamia, del direttore scientifico della Soprintendenza Fabrizio Sudano e degli assessori del Comune di Lamezia Terme, Michele Cardamone e Graziella Astorino.
Seguirà poi la visita guidata al parco, in cui sarà possibile osservare quanto gli scavi archeologici abbiano messo in luce, ad esempio i resti delle strade e dei quartieri residenziali. Sarà così possibile passeggiare dove sorgeva la città della Magna Grecia; l’aerea, inoltre, è stata dotata di servizi, tra cui le tettoie per l’accoglienza e un’area parcheggio.
I lavori si sono sviluppati da gennaio a ottobre 2016, resi possibili grazie a fondi regionali (POR 2007/2013) gestiti dal segretariato regionale del Mibact per la Calabria, condotti dal Comune di Lamezia Terme per la direzione lavori, dalla Soprintendenza Archeologia della Calabria per la direzione scientifica, ed eseguiti da Cooperativa Archeologia (www.archeologia.it).
Il progetto prevedeva la completa fruizione e valorizzazione dell’area di Iardini di Renda espropriata dal Comune, dove dal 1997 si sono susseguite cinque campagne di scavo che hanno accertato la presenza della parte residenziale della città. Il lavoro è stato portato a termine in tempi record, grazie alla messa in campo di competenze di vario genere: architetti, restauratori, archeologi, rilevatori, oltre a manodopera specializzata che, in sinergia, hanno contribuito alla realizzazione del Parco, finalmente dotato di una recinzione, di un sistema di videosorveglianza, di un parcheggio e di servizi igienici, oltre che di percorsi interni di visita, di punti di sosta e di materiale divulgativo per una visita completa.
A giudicare dalla sua monetazione, Terina doveva essere una città ricca, pienamente inserita nei processi politici ed economici delle città della Magna Grecia. Anche la sua collocazione, allo sbocco della via istmica e lungo la via tirrenica, devono aver favorito il suo sviluppo. Gli scavi hanno messo in luce un vasto quartiere con funzione residenziale, delimitato da due strade rettilinee perfettamente parallele tra loro e aventi identica larghezza (metri 6,30). Le ultime indagini hanno restituito un interessante sistema di raccolta e drenaggio delle acque realizzato con due canalette in pietra che raccoglievano l’acqua piovana che scendeva dalle gronde degli edifici. E’ stato possibile riconoscere, inoltre, quattro differenti nuclei abitativi tutti aventi lunghezza pari a 17 metri circa; uno di questi, si è scoperto essere costituito da una serie di vani disposti intorno a un vasto cortile centrale, cuore della casa.
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