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Sabato 20 dicembre alle ore 20.45 al Teatro Grandinetti di Lamezia Terme andrà in scena la commedia “Il ratto delle Sabine” nell’ambito della rassegna teatrale “Vacantiandu – Città di Lamezia Terme”, promossa e organizzata dall’associazione “I Vacantusi” sotto la direzione artistica di Nicola Morelli e Walter Vasta. Lo spettacolo, che verrà proposto dalla compagnia Teatro Stabile Nisseno di Caltanissetta con la regia Angelo Tosto, vedrà sul palco i noti cabarettisti Toni e Totino (che nel gennaio 2003 hanno ricevuto il premio “Pigna d’Argento” insieme a Leo Gullotta e Gianfranco Iannuzzo, come “Migliori cabarettisti siciliani”), insieme ad Giovanni Speciale, Salvina Fama, Giuseppe Speciale, Teresa Calabrese, Diletta Costanzo, Raimondo Coniglio, Ilaria Giammusso, Giuseppe Minnella e Giulia Frangiamone.
“Il ratto delle Sabine” è una farsa in due atti scritta da Franz e Paul Von Schonthan, il cui testo originale è quasi impossibile da recuperare. In compenso, i rifacimenti, le riletture, le versioni ispirate all’originale, i tradimenti, le rivisitazioni e gli stravolgimenti, non si contano più.
Grandi attori hanno vestito i panni del Cavalier Tromboni, cucendoseli addosso nel migliore dei modi. Nel 1945 il grande Totò, in un memorabile film diretto da Mario Bonnard, porta sul grande schermo la figura del Cavalier Tromboni e della sua scalcagnata compagnia teatrale. Accanto al Principe de Curtis, attori di indubbia grandezza, come Carlo Campanini, Clelia Matania e l’immancabile Mario Castellani. Ed è proprio a questa trasposizione cinematografica che la compagnia si è ispirata, nel mettere in scena un testo che parte dal teatro, arriva al cinema e torna in teatro, lì dove è nato.
La storia è molto semplice: la compagnia di Tromboni gira per i teatri di provincia riuscendo a guadagnare appena di che sfamarsi. Ernesto Molmenti, un maestro di scuola, offre del denaro affinché si rappresenti una sua opera in versi: “Il ratto delle Sabine”. Da questo esile canovaccio prendono vita una miriade di spunti comici e di divertenti battute. C’è anche spazio per una tenera storia d’amore. Fare del buon teatro paga sempre e questa è un’occasione unica di poter fare bene, raccontando di una compagnia teatrale che riesce solo a far male!
I costumi sono di Silvio Alaimo, scenografia Francesco Lugaro, disegno luci Angelo Rizza, fonico Davide Lavalle, editing audio Teresa Calabrese, direttore di scena Francesco Lugaro, sartoria Dietro le quinte, direzione artistica Fulvio Riolo, direttore di produzione Giuseppe Speciale.
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