Lamezia Terme, Rosario Giglio in scena al Grandinetti

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Sarà un fine settimana all’insegna del grande teatro quello che si vivrà sabato 21 marzo al Grandinetti di Lamezia Terme. Il nono appuntamento  della rassegna “Vacantiandu – Città di Lamezia Terme”, diretta da Nicola Morelli e Walter Vasta, vedrà infatti a Lamezia, per la prima volta, il noto attore e regista teatrale Rosario Giglio (che per sette anni ha fatto parte della compagnia di Luigi De Filippo), che porterà in scena sabato alle 20.45 “Il padrone” tratto da L’Avaro di Molière. Sabato mattina, invece, alle 10.30 è prevista una grande novità che va ad arricchire la rassegna organizzata con grande professionalità e dedizione dall’associazione “I Vacantusi”: Rosario Giglio, insieme a un altro grandissimo artista Massimo Pagano e agli attori del “Teatro Bolivar”, incontrerà le scuole cittadine, in una matinée unica e imperdibile per gli studenti lametini, che avranno la possibilità di conoscere e apprezzare la bravura di artisti del calibro internazionale di Giglio e Pagano. Un modo per far incontrare il mondo del Teatro e il mondo della Scuola, al fine di far avvicinare o semplicemente far conoscere ai ragazzi il teatro inteso come luogo sempre affascinante da visitare e vivere e teatro inteso come mezzo di comunicazione e conoscenza.

“IL padrone” è una commedia in prosa dalle mille sfaccettature, divertente, amara, riflessiva, una messa in scena “insolita”, una regia curata nei minimi particolari senza tralasciare la parte del testo antica e nel contempo vicinissima ai giorni d’oggi. Un classico intramontabile. Arpagone, il vecchio protagonista, è a dir poco odiato dai suoi figli, Cleante ed Elisa. Cleante lo odia perchè Arpagone vuole sposare la giovane e povera Mariana che lui segretamente ama; Elisa, invece, lo detesta perchè vuole darla in sposa all’anziano signor Anselmo che è disposto a prenderla senza dote. Cleante fa rubare dal suo servo la cassetta dove lo stizzoso Arpagone tiene tutti i suoi averi pensando di usarla come merce di scambio con il padre per avere Mariana. Ma il padre accusa di furto il suo intendente Valerio, che da tempo ha imbastito una storia d’amore con Elisa.  Tutto s’aggiusta con l’arrivo del ricco Anselmo che, invece di chiedere ufficialmente la mano ad Elisa, riconosce nella bella Mariana e nell’intendente Valerio i suoi figli, che credeva da tempo morti in un naufragio. Convolate a giuste nozze le due coppie di innamorati, Arpagone ritroverà il suo tanto bramato ed adorato tesoro.

Sul palco, insieme a Rosario Giglio, ci saranno anche gli attori Camilla Aiello, Elisabetta Bevilacqua, Gingy Comune, Franco Cossu, Ciro De Luise, Massimo Pagano Loretta Palo, Sasà Palumbo e Anna Pirolli.

Perchè “Il Padrone”?

Un attore francese era solito dire che “un classico è un testo di cui non si finisce mai di dare il resto”. Come non si può non condividerne l’opinione? Quando ci si avvicina ad un testo classico ed al suo riadattamento, ti rendi sempre conto che mille altre sono le possibilità di conoscenza del suo contenuto. E lavorando su un autore, quale Molière, ti convinci sempre più che grande è la sua “classicità“ perché grande è la sua “attualità”. Come negare che oggi il ridurre tutto il mondo alla logica del denaro e del potere sulle cose e sugli uomini sia tragicamente attuale. “Il Padrone” non è solo un tirchio, un pidocchio innamorato del suo denaro. E’ – per l’appunto – un padrone, che deve possedere le vite altrui per poi raggiungere il suo interesse. Ma chissà, se dietro a “Il Padrone” non si nasconda anche una avarizia intesa quale unica arma per vincere la solitudine. Questa una delle chiavi di lettura dell’Avaro nella nuova rielaborazione, che nel rispettare la macchina teatrale del grande autore e nel conservare il dramma celato nel testo, persegue il fine di far avvicinare i giovani al teatro e al Molière autore, toccando le note della loro sensibilità moderna.

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Author: Francesco

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