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Il Presidente della Regione, Mario Oliverio, è intervenuto alla manifestazione promossa dalla Confederazione Italiana Agricoltori (CIA), presso l’Agroalimentare-Fondazione Terina di Lamezia Terme sul tema: “Le opportunità legate al PSR 2014-2020. Le aggregazioni di prodotto a sostegno delle filiere produttive agroalimentari calabresi”.
“Nonostante la forte crisi che ha colpito l’economia europea e nazionale -ha detto, tra l’altro, il Presidente della Regione– quello agroalimentare è stato l’unico settore che, anche in Calabria, ha retto, conseguendo risultati positivi anche dal punto di vista occupazionale, grazie alla volontà, al lavoro e all’intraprendenza di tantissime aziende e dei nostri agricoltori e continua ad essere il settore portante della nostra economia. Per questo motivo è necessario, nella costruzione di un processo di crescita della nostra regione, valorizzare questo settore e rendere fortemente competitive le nostre aziende agricole e i loro prodotti. In questo contesto abbiamo collocato tutte le scelte che abbiamo compiuto nella programmazione delle risorse comunitarie e non solo nella programmazione del PSR.
Un anno fa, quando ci siamo insediati alla guida della Regione, abbiamo trovato una situazione assai preoccupante soprattutto per quanto riguarda la programmazione 2007-2013.
La Comunità europea ci poneva, insieme a Campania e Sicilia, tra le tre regioni al di sotto del 50% in quanto ad utilizzazione delle risorse 2007-2013. Era il 31 ottobre del 2014.
Il primo obiettivo che ci siamo posti è stato quello di imprimere un passo diverso alle attività di programmazione per tentare di recuperare il recuperabile. Abbiamo raggiunto e realizzato traguardi importanti. Dieci giorni fa sono ritornato a Bruxelles dove ho incontrato la Commissaria europea Corinne Cretu, responsabile del POR. In quella occasione la signora Cretu ha detto in modo chiaro ed esplicito che “i risultati che la Calabria ha realizzato erano inimmaginabili un anno fa”. Oggi la nostra regione sta dentro la media nazionale dell’80% della spesa. Abbiamo recuperato terreno mettendo in atto una serie di misure che ci hanno consentito di mettere al riparo le risorse che, comunque, ritorneranno al territorio calabrese”.
“Per quanto riguarda il PSR –ha aggiunto Oliverio– sono ancor più soddisfatto dei risultati ottenuti e, per questo, ringrazio i tecnici valorosi del Dipartimento dell’agricoltura che hanno lavorato senza sosta, anche nei fine-settimana, per evitare che si perdesse anche un solo euro dei fondi destinati alla Calabria nella programmazione 2007-2013. Anche qui sono stati raggiunti risultati sorprendenti. Lo vedrete il 2 gennaio prossimo. Per ora non vi dico di più.
Grazie ad Arcea, che ringrazio, abbiamo sbloccato i pagamenti. Mercoledi prossimo saranno pagati 60 milioni di euro per quanto riguarda i pascoli e la stessa cosa abbiamo fatto per la domanda unica. Abbiamo messo a sistema un regime che, a partire dal 2016, ci consentirà di accelerare le procedure e di evitare le difficoltà che si sono verificate negli anni passati. Punteremo sulle questioni fondamentali che servono a determinare la crescita della nostra regione. Nella programmazione 2014-2020 abbiamo già assunto alcune scelte importanti. Per quanto riguarda il POR abbiamo dimezzato le azioni da 200 a 110, ma abbiamo anche definito una impostazione che, nella governance, a partire da gennaio, dovrà creare sinergia fra i diversi strumenti di programmazione. Non ci potrà mai più essere un PSR che cammina in modo separato dal POR. Utilizzando queste risorse su obiettivi precisi e facendole dialogare tra di loro realizzeremo una maggiore rispondenza ed un maggiore ritorno per quanto riguarda l’economia regionale. Abbiamo avviato, inoltre, una grande operazione di ringiovanimento dell’agricoltura calabrese, immettendo energie fresche. Il nostro obiettivo è quello di far irrompere nei prossimi due anni mille giovani in questo settore. La seconda scelta che abbiamo compiuto è quella di ottimizzare al massimo il valore aggiunto delle nostre produzioni:olivicoltura e vitivinicoltura su tutte. Investiremo molto in questa direzione perché il massimo del valore aggiunto di queste produzioni rimanga in Calabria
Investiremo, infine, su ricerca ed innovazione coniugando tradizione e innovazione.
La ricerca dovrà essere compiuta sul campo ed i centri di ricerca dovranno incontrare le aziende agricole per offrire loro opportunità nuove e concrete. L’obiettivo è quello di spostare risorse dalla cultura e dalla pratica assistenzialistica al sostegno della produzione e della progettualità. Sosterremo solo gli agricoltori attivi, coloro che vivono veramente e prevalentemente di agricoltura. Ridisegneremo gli enti strumentali della Regione, che sono diventati solo strutture mangia-soldi, e li riporteremo alle loro funzioni originali. Non dovranno essere più di tre: la Finanziaria, Calabria Lavoro e l’Agenzia per la Ricerca e l’Innovazione. E’ un’operazione complessa, ma da questa strettoia occorrerà assolutamente passare, altrimenti la Calabria non si salverà”.
“La nostra regione, che all’80% è fatta di colline e montagne ed è proiettata sul Mediterraneo –ha concluso il Presidente della Regione– non cresce se non parte dal suo territorio e se non combatte, con tutte le proprie forze, il grave fenomeno dello spopolamento. Per questo motivo si dovrà investire molto sulle aree interne e sul settore agroalimentare, partendo dalla difesa del suolo che passa, innanzitutto, attraverso il mantenimento della presenza dell’uomo sul territorio e su una forte ripresa delle attività agricole. L’investimento in agricoltura è il primo fattore di difesa ambientale. Questo è il punto centrale da cui partire. Dal mondo dell’agricoltura e soprattutto dai giovani, ne sono certo, verrà un contributo importante per la crescita della nostra regione”. f.d.
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