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A seguito dei disagi segnalati dal pubblico presente al Teatro Umberto di Lamezia Terme (cz) in occasione del concerto del Duo Schiavo/Marcheggiani organizzato dal Conservatorio “Tchaikovsky” di Nocera Terinese (Cz), riguardo la rottura dell’impianto di riscaldamento della struttura, non è stato possibile garantire una riparazione in tempi utili, malgrado tutto questo il concerto si è tenuto ugualmente ieri sera 22 gennaio alle ore 18,00, ed il pubblico presente insieme agli operatori, sono rimasti al gelo per tutta la durata del concerto. Sono svariati anni che il Teatro Umberto è senza riscaldamento e malgrado il Comune abbia ricevuto varie lamentele, tutto è rimasto com’era un tempo. Scoppia il caso dei teatri gelati? Se fosse davvero così dovremmo dire che prima del ‘caso’ ci siano stati climi migliori, ma non è così. Sono trent’anni che i contenitori culturali della città non sono adeguati ad accogliere nella minima decenza pubblico ed artisti. Artisti di fama mondiale provenienti da Paesi Oltreoceano con i concerti organizzati dal Lamezia Jazz Festival ed ora dal Conservatorio “Tchaikovsky” di Nocera Terinese (cz), sono andati via indignati, per la cattiva accoglienza e per il freddo che numerose se volte ha compromesso l’esecuzione degli artisti. Di fronte a questo lungo tempo, se vogliamo che finalmente cambino le cose, dobbiamo ammettere la crisi cronica del sistema culturale lametino specialmente in questi ultimi anni di Amministrazione del Sindaco Speranza.
Fa bene a puntualizzare Egidio Ventura Direttore Artistico del Lamezia Jazz sulle varie testate giornalistiche che “la variegata realtà associazionistica cittadina non sia stata finora in grado di presentare progetti unitari al comune, lasciando che l’improvvisazione prendesse piede”, ma anche questa incapacità ad aggregarsi nemmeno per un bisogno primario comune va vista come sintomo cronico dell’atteggiamento complessivo di questa comunità nei confronti del ‘bene cultura’. Se il Teatro Umberto, il Teatro Politeama, il Teatro Grandinetti e altri luoghi dove si svolgono manifestazioni importanti fossero considerati dall’intera comunità come i ‘salotti buoni’ di ogni propria singola casa, avremmo tutti la naturale preoccupazione a renderli confortevoli e pronti ad accogliere ospiti e noi con loro. Ma, duole dirlo, da trent’anni riceviamo visite in sgabuzzini fatiscenti. Crediamo sia obbligatorio fare migliorie, e rendere agibili sotto ogni aspetto questi luoghi dove si fa Cultura. I luoghi sopracitati dovrebbero essere come una Casa comune per garantire ai cittadini lametini un po di “calore”. Chiediamo una riflessione pubblica seria tra le associazioni culturali sulla crisi cronica del sistema culturale lametino;
chiediamo che le ristrutturazioni degli edifici culturali siano realizzate sulla base delle esigenze degli operatori culturali ed eseguite da esperti del settore;
chiediamo ai cittadini di esprimersi sulla necessità di vivere l’arte in un luogo decente per poter godere dei sacrifici che le associazioni affrontano quotidianamente.
Chiediamo per l’ennesima volta con fermezza al Sindaco e all’Amministrazione tutta di convocare immediatamente le associazioni culturali per iniziare una nuova fase che scongiuri altri trent’anni di gelo culturale.
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