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Finita la campagna elettorale, si consuma l’analisi del voto.
La prima analisi: Lamezia al voto, è risultata consapevolmente o inconsapevolmente città aperta, autolesionistica e punitiva, verso la rappresentanza politica locale che ha finora governato la Regione Calabria, fatto salvo il voto massiccio espresso a favore di rappresentanti di altre aree regionali. Insomma, Lamezia oggi, è orfana di una rappresentanza Doc di questa città. Sarà un bene ? Sarà un male ? Ai posteri l’ardua sentenza !!! Anche quando si vorrà criticare, per esempio sulla sanità, qualcuno sarà costretto a generalizzare, senza individualizzazioni e responsabilità territoriali.
Secondo: appare anche contraddittorio, il riconoscimento e il dato politico regionale su Speranza, alla luce del fatto che, nel mentre si condanna il suo governo cittadino, dal di dentro e dal di fuori del centro sinistra, si distanziano i gangli sociali, economici, culturali, produttivi e politici dell’intera città, emergono dimostrazioni disaffezioni e concreti segnali di distanza nei vari appuntamenti consiliari, ecco, pronto il riscatto: Speranza è una forza ed una rappresentanza concretamente votata nel centro sinistra, dopo che nelle ultime primarie regionali, lo stesso Sindaco viene sonoramente bocciato.
Ultima analisi: sicuramente la campagna elettorale si è consumata sotto tono, senza grandi confronti e scontri sugli obiettivi raggiunti e da raggiungere, senza grandi coinvolgimenti di un elettorato pronto sempre più a disertare i seggi elettorali.
Insomma, in pochi conoscono come troveranno risposte concrete i grandi temi: rifiuti- mare sporco- il ruolo del porto di Gioia Tauro, sanità pubblica e privata- il produttivo utilizzo di risorse comunitarie, riduzioni di spesa della macchina regionale, ecc. Problematiche su cui i governi recenti e passati si sono affacciati, ma che purtroppo sono ancora li che aspettano da decenni una soluzione tangibile.
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