Questo post é stato letto 25330 volte!
Nel Servizio di Radiologia dell’Ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme è stata recentemente riattivata la Risonanza Magnetica Cardiaca, ora potenziata con l’impiego di un innovativo software basato sull’intelligenza artificiale. Questo avanzato esame diagnostico di terzo livello, grazie alla presenza dell’Intelligenza Artificiale, offre notevoli miglioramenti nella qualità delle immagini, riducendo il tempo necessario per la diagnostica e assicurando una maggiore precisione nei risultati.
L’implementazione di questo nuovo software rappresenta un passo significativo per l’Ospedale di Lamezia Terme, che ora può fregiarsi di tecnologie all’avanguardia allineate con le migliori strutture sanitarie nazionali. L’esecuzione della Cardio Risonanza Magnetica AI richiede un approccio multidisciplinare e coinvolge il Reparto di Cardiologia, con un team composto da Radiologi e Cardiologi che collaborano per garantire l’efficacia dell’esame.
La Cardio Risonanza Magnetica AI consente un’analisi approfondita del cuore e delle valvole cardiache, fornendo una valutazione precisa della funzionalità dei ventricoli sinistro e destro e individuando eventuali alterazioni nella struttura del muscolo cardiaco o del pericardio. Questa avanzata tecnica di imaging rappresenta attualmente l’unica in grado di fornire dettagliate informazioni sulla tipizzazione tissutale.
L’Intelligenza Artificiale trova ulteriore applicazione nella refertazione di altri esami diagnostici, grazie a un algoritmo “addestrato” che, attraverso il confronto e la valutazione di parametri in un vasto numero di esami, riesce a interpretare le immagini diagnostiche e a evidenziare eventuali anomalie.
Questo progresso tecnologico contribuisce a consolidare l’esperienza decennale nel campo della Cardio RM, posizionando il Presidio ospedaliero di Lamezia Terme come un centro di eccellenza nazionale nello studio delle patologie cardiovascolari e nello screening dei pazienti talassemici.
L’Azienda prevede inoltre di collaborare con altri presidi cardiologici interessati all’implementazione di questa metodica, al fine di garantire l’accesso dei pazienti a questa prestazione all’interno di un percorso diagnostico terapeutico ben strutturato
Questo post é stato letto 25330 volte!