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Quanto affermato solennemente dalla Corte dei Conti in questi giorni, non può che essere tenuto in alta considerazione. L’Organo di che trattasi, metteva in guardia le istituzioni, verso un maggiore rigore e correttezza istituzionale. Dunque, tale monito, non può essere tralasciato, specie per una Calabria che si evidenzia la prima degli ultimi, soprattutto su un disordine complessivo della tenuta dei conti. Da qui il richiamo verso conseguenti politiche di economicità, severità, disciplina, trasparenza e correttezza amministrativa.
E se ciò è vero, così come è vero, la prima azione, specie per i comuni , (e per il comune di Lamezia è ben inciso nel programma del governo Mascaro), è quella di una sinergica condotta tra la politica e la burocrazia, al fine di rendere efficiente la “macchina comunale”, (con tutti i limiti ereditati), efficiente per dare ai cittadini l’idea concreta di un governo responsabile, che ha come obiettivo, la loro prospettiva di sviluppo, collegata ad una città moderna, con una ricaduta auspicabile verso l’occupazione- Tutto ciò, anche fondato su un sistema atto a capitalizzare le economie praticabili, in primis, riducendo possibilmente gli sprechi.
Ed allora, con tale premessa e con la piena volontà di investire le commissioni competenti, il sottoscritto, quale capo gruppo di Calabria al Centro, auspica un dibattito serrato, sulla possibilità di avviare economie e risparmi possibili, citando soltanto alcuni esempi.
• Una prima proposta può essere, la riduzione parsimoniosa dei consumi, relativi alla pubblica illuminazione, alla gestione di scuole, musei, impianti sportivi, biblioteche e altre strutture pubbliche, con progetti energetici adeguati. Misure insomma che aspirano all’efficienza energetica (alcune città per esempio hanno sostituito l’illuminazione tradizionale con lampadine a basso consumo), e riducono l’imbatto ambientale.
• Sensibilizzare l’opinione pubblica verso nuovi stili di vita: per esempio, attraverso incontri pubblici, manuali, consigli e opuscoli informativi, offrendo loro, la possibilità di beneficiare, quanto già praticato in altre realtà, un semplice oggetto da avvitare al rubinetto di casa che rompe il flusso dell’acqua, mescolandola in uscita con l’aria. Si riduce così la quantità di acqua usata, senza che il cittadino venga privato dell’uso, (l’acqua che esce dal rubinetto sembra la stessa quantità, ed emessa alla stessa potenza).
• Una città moderna insomma, deve porsi l’obiettivo, di come si possa avviare una politica di riduzione dell’inquinamento atmosferico, anche mediante l’adozione di politiche e progetti concreti di mobilità sostenibile, scelta di carburanti alternativi al petrolio e meno inquinanti, nel rispetto delle produzioni agricole locali, percorsi ciclo-pedonali, ecc. Nello specifico programmare automezzi ad energia elettrica, è uno degli elementi da considerare.
• Una sostanza fondamentale è una corretta gestione dei rifiuti, visti non più come un problema ma come risorsa, attraverso la raccolta differenziata “porta a porta” che deve attestarsi almeno al 70%, con l’attivazione di progetti concreti tesi alla riduzione della produzione dei rifiuti, alla premiazione dei cittadini più virtuosi, con una politica che aspiri al traguardo “rifiuti zero”. Nuova vita ai rifiuti allestendo magari un mercato a cui tutti i cittadini possono partecipare con una tessera magnetica che registra ogni acquisto/vendita. Istituire in tal senso una stazione ecologica, dove il cittadino può conferire oggetti che non usa più (giocattoli, biciclette, mobili, ecc.) e sulla sua tessera vedere accreditati punti con i quali potrà a sua volta comprare oggetti di altre persone.
• Per ultimo, non può sfuggire la gestione del territorio sulla base del “non consumo del suolo”, a meno che non ci siano situazioni che ne impongono scelte, per lo sviluppo comunale. Puntare, per quanto possibile, sulla bioedilizia, sulla cementificazione zero e il recupero delle aree dismesse. Spazi verdi da affidare alla gestione dei privati, per un ricavo reciproco, l’uno perché pubblicizza la propria azienda, l’altro, ovvero il comune, perché incassa, risorse e mantiene il decoro urbano; Stimolare e favorire l’installazione da parte dei cittadini di pannelli solari per la produzione di acqua calda. Insomma una città migliore, da consegnare al futuro e alle giovani generazioni.
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