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Buone notizie per il Centro regionale fibrosi cistica, che, secondo quanto appreso dai pazienti e dai familiari, avrà la possibilità di avere finalmente un personale stabile (2 pediatri, 1 pneumologo e 1 fisioterapista).
Pazienti e familiari ringraziano il commissario per l’attuazione del piano di rientro, Massimo Scura e il dirigente generale del dipartimento Tutela della salute, Riccardo Fatarella, per aver ascoltato le loro richieste di risposte concrete su carenza di personale e necessità di stabilizzazione, nel primario interesse di garantire continuità e cure di qualità.
Ringraziano di cuore anche i vertici dell’Asp di Catanzaro, il commissario straordinario Giuseppe Perri, che ha mantenuto l’impegno preso nell’incontro del 3 novembre e si è fatto portavoce delle loro istanze presso il commissario Scura, il direttore sanitario, Carmine Dell’Isola e il direttore amministrativo, Giuseppe Pugliese.
Un ringraziamento particolare lo rivolgono al direttore del centro, il dottore Giuseppe Tuccio.
«Il suo impegno costante negli anni, dedito al solo interesse dei pazienti e a una migliore qualità delle cure – spiegano – ha fatto sì che il centro regionale di riferimento per la cura della Fibrosi Cistica si elevasse a centro di eccellenza e raggiungesse ottimi risultati».
«Se i vertici dell’Asp di Catanzaro si sono fatti portavoce delle nostre richieste e se il commissario Scura ha ritenuto di prevedere un provvedimento per il centro – aggiungono – allora qualcosa da migliorare nel centro regionale fibrosi cistica c’era. Perciò, non capiamo l’atteggiamento del signor Michele Rotella, presidente della LIFC – Lega Italiana Fibrosi Cistica – Calabria che, invece di partecipare al sit-in di protesta fatto martedì 3, si è preoccupato di metterlo in discussione con le dichiarazioni non veritiere rilasciate al Quotidiano del Sud».
«Nell’intervista pubblicata martedì 3 novembre – continuano – Michele Rotella ha affermato che ‘i nostri pazienti non si toccano! Il nostro impegno quotidiano è rivolto unicamente alla loro tutela, ma come pensa di tutelarci se non sapeva nemmeno dei problemi che attraversavano il nostro centro? Come può conoscerli, se nemmeno lo frequenta il centro?».
«Noi non ci sentiamo affatto tutelati e rappresentati – concludono – anzi, quest’estate siamo stati costretti a difenderci proprio dai soprusi e dalla scorrettezza di Michele Rotella che, a nostro nome e a nostra insaputa, in una lettera ufficiale aveva lanciato accuse infamanti al direttore e al personale del centro chiedendone la rimozione».
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