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Tesoretto da 12-13 miliardi di euro grazie al minimo record del btp decennale italiano. La discesa dello spreadcon il differenziale tra i titoli italiani e bund tedeschi sotto i 100 punti base potrebbe creare un cuscinetto extra per i conti pubblici del Paese fino a 13 miliardi in tre anni. Nel primo anno, si otterrebbe un risparmio, sul versante della spesa per interessi sul debito statale, pari a 2,3 miliardi, nel secondo anno il vantaggio salirebbe fino a 4,6 miliardi e poi ancora altri 5,8 miliardi il terzo anno. In totale, i benefici per le casse dello Stato arriverebbero di 12,7 miliardi nell’arco di 36 mesi. Questa la stima del Centro studi di Unimpresa Calabria circa gli effetti del calo del divario tra le emissioni di titoli pubblici italiani e quelli della Germania, alla luce del minimo record toccato oggi dal tasso sui btp decennali calato all’1,305%.
Secondo l’analisi di Unimpresa, basata su dati della Banca d’Italia oltre che sulla nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza del governo, nei prossimi anni potrebbero essere liberate importanti risorse per lo sviluppo. La stima parte dall’indicazione fornita dalla Banca d’Italia secondo cui 100 punti base di spread“valgono” circa 0,2 punti percentuali di pil nel primo anno, 0,4 punti nel secondo anno e 0,5 punti nel terzo anno. Nell’ultimo Documento di economia e finanza, il pil è stimato a circa 1.500 miliardi, mentre il differenziale tra i titoli del Tesoro e quelli tedeschi viene indicato sui 190 punti. Pertanto, se lo spread restasse attorno a quota 90-95 punti, ci sarebbe un vantaggio positivo pari a 100 punti base rispetto alle stime di spesa per interessi contenuta nel Def. Ne consegue che il risparmio, su un ipotetico arco triennale, sarebbe di 12,7 miliardi complessivi così suddivisi: 2,3 miliardi, 4,6 miliardi e 5,8 miliardi.
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