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L’estate che è alle porte porterà con sé numeri da record in termini di turismo balneare. Se si segue il trend degli ultimi anni (90 milioni furono i turisti la scorsa estate) sembra scontata l’affluenza massiccia di visitatori, italiani e non, sulle nostre coste. Queste ultime, però, non possono assolutamente esser date per scontate: c’è una minaccia all’orizzonte che mette a rischio la salvaguardia stessa del tanto amato bagnasciuga.
Questo pericolo parte da un settore che poggia sull’estrazione di sabbia marina: il settore dell’edilizia. Come noto, la sabbia marina è fondamentale nella produzione del calcestruzzo (a differenza di quella del deserto, di struttura troppo rotondeggiante per esser impiegata). Per questo motivo le estrazioni sono spesso focalizzate su zone limitrofe alle coste o a bacini naturali, prelevando sabbia che può impiegare fino a mille anni prima di esser sostituita seguendo il proprio ciclo naturale. Questa discrepanza è tra i motivi che porteranno all’estinzione delle spiagge nel giro di un secolo, se si continua ad estrarre con il ritmo corrente.
Il mix di aumento demografico ed urbanizzazione ha portato il settore edile verso una costante espansione, dovendo in alcuni casi rispondere ad un’emergenza abitativa in tempi molto ristretti. Quest’urgenza è ovviamente andata a discapito della ricerca di un’alternativa sostenibile, anche se molti sono i progetti nati a riguardo. Tra questi c’è un recente brevetto per l’impiego di argilla al posto del calcestruzzo, senza bisogno di previa cottura, cui si aggiunge l’utilizzo di polvere di vetro e di calcestruzzo riciclato.
Trovare una risoluzione unica a questo problema è certamente un compito difficile, dato anche i conflitti d’interesse tra le varie nazioni coinvolte. Inoltre, non va assolutamente sottovalutato il giro d’affari che il mercato nero controlla riguardo l’estrazione incontrollata di sabbia. Per questi ed altri motivi è importante preservare le coste, le spiagge ed esser consapevoli che sono un bene da preservare.
Fonti e dati: TradeMachines
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