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La ludopatia è diventato negli ultimi anni uno dei temi più dibattuti anche in Calabria. Allarmi e convegni si susseguono senza sosta, con il 2017 che è sostanzialmente diventato l’anno della sensibilizzazione sul rischio della dipendenza dal gioco. Sempre più italiani, ma anche sempre più calabresi, scelgono tra tutti i bonus offerti dai casino online per tentare la fortuna. I dati fanno maggiormente rumore considerato il fatto che la Calabria è una delle regioni più povere, con il prodotto interno lordo di circa 18 mila euro. La crisi, paradossalmente, invece che scoraggiare dai giochi, ha incentivato la ricerca dei “soldi facili”, portando invece ad effetti collaterali piuttosto importanti.
In totale, il giro di affari del gioco in Calabria è stato di 2,6 miliardi di euro, secondo alcuni dati riferiti dal senatore Morra, in seguito ad un accesso agli atti presso i Monopoli di Stato in collaborazione con l’associazione No Slot. La ludopatia è in Italia all’ottavo posto nella classifica delle dipendenze, ma a livello di percezione, per gli italiani, ma anche per i calabresi, rappresenta una minaccia addirittura superiore rispetto ad altre dipendenze che in realtà causano più problematiche ed hanno anche un tasso di mortalità nettamente superiore, come droga e alcol. Sono sempre di più coloro i quali sono costretti a ricorrere alle cure di sanitari perché finiti nel vortice della ludopatia, una dipendenza che oltre a svuotare le casse familiari, deteriora i rapporti e la vita sociale.
Cosenza si muove contro il gioco
In attesa che giunga a compimento la riforma del gioco entro aprile del 2018, vige ancora molta libertà per gli esercenti che ospitano slot machine e macchinette, ragion per cui anche la Calabria si muove in maniera concreta. Oltre a tavole rotonde e convegni, c’è chi si è mosso concretamente, come il sindaco di Cosenza, che in collaborazione con i comuni di Rende e Castrolibero ha realizzato nella prima parte del 2017 un documento programmatico per la limitazione degli orari di apertura di mini-casino e centri scommesse. Inoltre, sono state definite alcune linee guida per l’apertura e il posizionamento di punti gioco, che devono stare a debita distanza dai luoghi sensibili: scuole, oratori e quant’altro.
Giochi legali e illegali in Calabria
Parallelamente, continua anche in Calabria l’arduo lavoro delle forze dell’ordine contro il gioco illegale. Oltre ai provider e casino legali, infatti, continuano a proliferare piattaforme di gioco che non rispettano le regole Aams. Nel 2016 sono state riscontrate 181 violazioni, con oltre 280 soggetti segnalati per aver veicolato scommesse e giocate illegali. La criminalità, si sa, è sempre attenta nei confronti di quelle industrie che consentono il facile riciclaggio di denaro di provenienza illecita. Sono solo le piattaforme convenzionate Aams, invece, quelle che garantiscono agli utenti la sicurezza nel trattamento dei dati personali, ma soprattutto del proprio conto di gioco e delle eventuali vincite. Non è raro, infatti, che chi giochi ai casino o alle scommesse illegali, si trovi con una vincita importante solo virtuale, poiché è praticamente impossibile riscuoterla.
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