Cos’è e come funziona il luxmetro?

luxometro

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Il luxmetro, detto anche esposimetro, è uno strumento che verifica la luminosità di un determinato ambiente, esso risulta indispensabile per fare specifiche misurazioni nell’ambito dell’illuminotecnica sui luoghi di lavoro o altri spazi in cui è importante che le persone che li fruiscono abbiano una corretta visione, per evitare pericoli e operare al meglio. Acquistare un dispositivo professionale consente di ottenere risultati ottimali e sfruttare pure alti vantaggi, come la memorizzazione dei dati, ecco perché è opportuno rivolgersi a negozi specializzati che operano anche online.

Luxmetro: principi di funzionamento

Il luxmetro è uno strumento fondamentale nel campo dell’illuminotecnica, una scienza che studia l’illuminazione degli ambienti realizzata sia con luce naturale che con quella artificiale. Quello più usato attualmente è il modello elettronico costituito da un corpo, con un display dove appaiono i dati, e un sensore specifico per la rilevazione della luce. Quest’ultimo è fatto da un trasduttore, che riesce a valutare una grandezza fisica e poi trasformarla in un’altra misurabile, di solito corrente elettrica; esso è costituito, la maggior parte delle volte, da celle fotoelettriche, che creano un segnale il quale viene rilevato, poi, da un galvanometro, così che alla fine si può leggere il valore in lux. Questa unità di misura è uguale a un lumen per metro quadrato, ma occorre prendere in considerazione anche la distanza, ottenendo un dato strettamente legato alla superficie su cui viene preso.

Al fine di poter disporre di strumenti di qualità, è importante rivolgersi a portali specializzati. Ad esempio, sul sito di Rs Components si possono trovare diverse tipologie di esposimetri con differenti caratteristiche, così da soddisfare le esigenze di ognuno. Scegliere un negozio online specializzato in ambito tecnico è sicuramente un vantaggio in quanto permette di avere un’ampia selezione di prodotti e, allo stesso tempo, fare acquisti dove e quando si vuole, vedendosi recapitare il pacco all’indirizzo fornito.

Per ottenere una misura utilizzabile lo strumento deve avere la medesima sensibilità dell’occhio umano, alterazioni in questo senso, come un errato angolo con cui i raggi colpiscono il rilevatore, potrebbero causare degli errori che determinerebbero dei dati non validi. Per non correre tale rischio occorre che:

  • Si effettui una correzione del coseno per l’incidenza angolare del raggio, grazie a un diffusore;
  • Ci sia un filtro ottico che renda l’esposimetro sensibile a una radiazione uguale a quella rilevata dall’occhio umano.

Caratteristiche dello strumento

Come accennato, il luxmetro riesce a rilevare la luce dopo averla trasformata in un segnale elettrico, in questo modo si può avere una valutazione oggettiva della luminosità ambientale e non delle stime personali che difficilmente danno dei risultati sperimentali e, quindi, oggettivi. Prima di acquistare uno strumento è bene rendersi conto dei modelli presenti sul mercato, attualmente si scelgono prevalentemente quelli digitali che hanno sostituito man mano gli analogici, i quali permettevano di leggere la misura tramite una lancetta che oscillava su una scala graduata e non un display. Un altro aspetto da valutare è il tipo di sonda, la porzione che rileva la luce, ci sono:

  • Quelle integrate, praticamente attaccate al corpo dello strumento, in questo caso le due parti sono indivisibili.
  • Quelle collegabili, che, oltre che poter essere sostituite, hanno anche un filo che permette di avvicinarle o allontanarle dalla fonte luminosa senza spostare il corpo dove avvengono le misure.

La transizione tra esposimetri analogici a quelli digitali è avvenuta pure perché questi ultimi danno vantaggi aggiuntivi come la possibilità di salvare i dati e trasferirli su PC, così da poter creare grafici o schemi.

Prima dell’acquisto di un luxmetro bisogna considerare i materiali delle differenti componenti, i rilevatori migliori, che consentono di misurare la radiazione elettromagnetica, sono in selenio o silicio, mentre la fotoresistenza, elemento chiave dell’acquisizione del segnale, in quanto dà la possibilità di legare la luminosità alla corrente elettrica creata, dovrebbe essere realizzata in un materiale ceramico con solfuro di cadmio.

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Author: Francesco Iriti

Storico Direttore di www.ntacalabria.it, ed ideatore insieme a Nino Pansera della testata ntacalabria.it, E' giornalista pubblicista dal 2008. Vive in Irlanda da circa 10 anni come Digital Marketing Manager, ma porta avanti il giornale con l'aiuto di vari collaboratori che hanno sposato il progetto di Ntacalabria.