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Il mondo del calcio e tutta l’Italia sportiva è in lutto per la scomparsa di Totò Schillaci. L’ex calciatore simbolo delle ‘notti magiche’ di Italia ’90, non è riuscito a vincere la sua ultima partita. Si è spento all’età di 59 anni all’ospedale civico di Palermo, dove era ricoverato. Le sue condizioni, si erano aggravate nel corso delle ultime ore.
L’ex attaccante azzurro, era stato operato due volte a causa del tumore al colon, raccontando lui stesso la malattia che stava affrontando, nel corso di un’intervista rilasciata tempo fa al Corriere della Sera. Con le sue serpentine e continue accelerazioni che lo portavano a saltare l’uomo a suon di gol, esprimeva il suo particolare modo di vedere il calcio, che si era costruito con tanta modestia e sacrifici, unitamente a quella volontà che lo aveva sempre accompagnato.
La carriera
Cresciuto ed esploso nel Messina, affermatosi con la Juventus, nel ’92 era passato all’Inter, divenendo famoso durante i Mondiali del 1990, che l’Italia giocò in casa. A quel prestigioso appuntamento, ci arrivò da riserva, ma le sue prestazioni lo portarono ad essere il simbolo della squadra azzurra ed il miglior marcatore del torneo.
Salì agli onori della cronaca sportiva nazionale e non solo, per quella sua particolare esultanza in campo e per il modo genuino di esprimersi. Tutti gli sportivi gli italiani, lo ricorderanno sempre anche per i suoi occhi spalancati che sapevano esprime durante le partite incredulità o gioia, cartoline indelebili di un calcio spettacolo che oggi manca a tutti.
Buon viaggio Totò.
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