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Si è alzato il sipario sulla quarta edizione del Calabria film festival. E ad irradiare la città di Vibo Valentia e la regione intera con il suo carisma è stata Claudia Cardinale, madrina di questo evento che punta sulla Calabria i riflettori del cinema internazionale. Dopo la proiezione delle ore 10 del film “L’ultimo terrestre” di Gian Alfonso Pacinotti, con a seguire il dibattito con l’attore protagonista Gabriele Spinelli, l’attenzione dei media si è concentrata sull’ospite d’eccezione di questo festival, la Claudia Cardinale protagonista di oltre cento film, alcuni dei quali – “C’era una volta il west” su tutti – vere pietre miliari di quel genere che, come affermato dal direttore artistico Alessandro Russo, è il «cuneo culturale dell’evento».
Nei locali di palazzo Santa Chiara a Vibo Valentia si è tenuta alle ore 12 la conferenza stampa dell’attrice, affiancata, oltre che da Russo, anche dal sindaco della città, Nicola D’Agostino, e dall’assessore allo Spettacolo Pasquale La Gamba.
L’incontro con i giornalisti si è aperto con i saluti del primo cittadino, il quale si è detto «emozionato di stare vicino ad un mito», ricordando anche alcune delle pellicole «che hanno segnato la storia del cinema e pure – ha aggiunto D’Agostino – della mia generazione». L’assessore La Gamba, dopo avere ringraziato la Fondazione Calabria film commission e il suo presidente Gianluca Curti per avere scelto Vibo quale vetrina dell’evento, si è augurato che la «madame Cardinale abbia gradito le bellezze della città e della regione».
Ad entrare nel vivo del dibattito ci ha pensato il direttore artistico. Alessandro Russo ha “duettato” con la Cardinale, madrina e ospite che «dà lustro a questo festival». E la «madame» non si è sottratta alle domande e al dibattito. Ha annunciato che l’anno prossimo girerà interamente in Calabria “Piccolina Bella”, film prodotto dalla “Betapictures” che sarà diretto dalla calabrese Anna Scaglione e che vedrà come protagonista proprio la Cardinale. La quale ha criticato una parte dell’industria del cinema vista dalla sua Parigi, dove «si assiste a pochissimi film italiani a causa della mancanza di coproduzioni». E sugli spaghetti western, tema portante della mostra e dell’intera manifestazione, ha spiegato che «nei principali festival europei, da Berlino a Cannes, tutti mi chiedono – ha detto – come mai non si facciano più film di questo genere». Poi, stuzzicata da Russo e dai giornalisti presenti, ha ricordato il suo rapporto con i principali autori con i quali ha lavorato, da Luchino Visconti a Sergio Leone. «In “C’era una volta il west” – ha sottolineato – ero l’unica donna nel cast. Un’esperienza bellissima». Sul rapporto con Visconti: «Con lui ho iniziato nel ’59: nel primo film avevo una piccola parte, e in particolare in una scena molto movimentata Luchino disse: non mi fate male la Cardinale. Da lì capii che l’avevo conquistato».
Dopo ha illustrato le sue attività attuali, di attrice teatrale e anche cinematografica, ma anche di donna impegnata nel sociale, in particolare come ambasciatrice Unesco.
«Il cinema – ha detto – deve far sognare, deve far pensare. E su questo – ha rimarcato – il festival della Calabria è un evento straordinario». Dopo aver sottolineato il suo rapporto con la Calabria, adorabile soprattutto per la «natura e per i luoghi antichi e intatti, su tutti il mare», ha parlato delle difficoltà che i giovani di oggi incontrano nel realizzare film. Su questo Claudia Cardinale è parsa molto stizzita, tanto da chiedere al governo di «intervenire per dare un futuro ai giovani», indipendentemente dalla professione e dall’impiego.
Considerazioni sul mondo del cinema, aneddoti, differenze tra passato e presente. La madrina del festival non ha tradito le aspettative.
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